Giovedì, 18 Luglio 2024| Il portale di riferimento per gli immigrati in Italia
username   password [?]
 
 

Sant'Antimo e Ponticelli, si sopravvive in silenzio

Due storie di degrado ed emarginazione nei comuni campani - Una domenica diversa dal solito quella del 14 febbraio, soprattutto un pranzo diverso. Non il solito ragù di carne e contorni alla napoletana, ma pollo al tanduri, riso e dolci della più lontana tradizione indiana. Eravamo a Sant'Antimo, a via Sambuci 9, a pranzo con un gruppo di immigrati extracomunitari che da ottobre è protagonista di una vicenda umana triste e quasi completamente ignorata dalla stampa. Vengono dall'India, dal Pakistan, dal Bangladesh e dal Burkina Faso; sono in quaranta e condividono quattordici appartamenti nei pressi del centro storico di Sant'Antimo, provincia a Nord di Napoli; hanno un regolare contratto di affitto, pagano le relative utenze e sono tutti muniti del permesso di soggiorno. Fin qui, una storia come tante.

LA NOVITA’ STA NEL FATTO CHE... – Lo scorso ottobre il Comune di Sant’Antimo ha emesso nei loro confronti un'ordinanza di sgombero immediato, a cui ha fatto seguito un provvedimento di sequestro preventivo dell’autorità giudiziaria. Tre giorni di tempo, solo tre, e poi tutti fuori, non ci sono le condizioni igienico-sanitarie idonee all'abitabilità: manca una colonna fecale, c'è una piccola costruzione abusiva e in più non risulta alcun contratto di fornitura dell'acqua. "Questi problemi esistono, non siamo qui a contestarlo – afferma Gianluca Petruzzi dell'associazione 3 febbraio, sceso in campo con loro – Il punto è che il Comune emette ordinanze di sgombero dalla sera alla mattina senza proporre soluzioni e non ci dà neanche il tempo di cercare un'altra abitazione per queste quaranta persone". Con gli affitti che ci sono in giro – aggiungiamo noi – anche nelle aree periferiche, questi uomini, alcuni disoccupati, altri lavoratori a nero non per loro colpa, non potrebbero permettersi altro tetto se non quello di una macchina abbandonata o di un ponte stradale. Ma non è finita, perché per accelerare lo sgombero a causa dell’emergenza sanitaria, il Comune ha tagliato l'acqua visto che l'unica proprietaria intestataria di un contratto di fornitura ha deciso di rescinderlo, lasciando via Sambuci 9 senza acqua corrente per cucinare né per andare al bagno né per lavarsi. In ogni casa ci sono tre, quattro grosse taniche blu che gli inquilini, a turno, riempiono di acqua per le esigenze di vita quotidiane.

IL DANNO E LA BEFFA... – Mancanza di igiene denunciavano gli ispettori, sgombero immediato. Intanto però sono quattro mesi che gli inquilini di via Sambuci resistono senza abbandonare i propri tetti, col tacito assenso del Sindaco Francesco Piemonte. All'interno le case sono effettivamente malandate: mura sporche, poca luce, vetri mancanti, porte esterne che non si chiudono, spifferi ovunque, in condizioni più disagiate quelle degli africani. Anche se a vederli questi appartamenti presentano prevalentemente problemi strutturali, risolvibili e comunque imputabili eventualmente ai proprietari, italiani, che hanno il coraggio di affittare topaie senza vetri né porte e siccome un italiano non prenderebbe mai una casa così, agli immigrati restano gli scarti. Il danno e la beffa.

I BIPIANI DI PONTICELLI – Ma via Sambuci non è l'unico caso di emergenza abitativa che vede protagonisti gli immigrati. Un'altra situazione grave è di stanza a Ponticelli, zona bipiani. Due grosse costruzioni blu costellano una strada polverosa; sulla destra un palazzo disabitato e fatiscente, sulla sinistra lo stesso palazzo abitato da africani, albanesi e qualche napoletano. Anche in questo caso ai nostri occhi si apre una scena di degrado totale: case con i tetti rotti, chiazze di umidità, vetri mancanti e fili elettrici in bella mostra nonostante ci siano i bambini che giocano all'aperto, ignari dei pericoli. Ma Ponticelli lascia l'amaro in bocca non solo per la mancanza di decoro urbano, ma soprattutto perché i tetti di quelle case blu sono fatti con l'amianto, la principale causa del mesotelioma, un tumore che colpisce in un raggio di tempo molto lungo ma che presenta, poi, un decorso piuttosto breve. Capita spesso che gli inquilini dei bipiani ricevano una visita improvvisa delle forze dell'ordine nelle prime ore del mattino, ma solo per verificare che abbiano il permesso di soggiorno. Non insospettisce quel tanfo pesante, faticoso anche a respirarsi, intriso di umidità e polvere di amianto, che aleggia in quegli appartamenti dove qualcuno, purtroppo, ci ha già rimesso la vita. Eppure anche in questo caso Assan, Serge, Edmond… sperano che mai nessuno vada a sgomberarli altrimenti, visti i prezzi delle case, anche per loro si aprirebbero le porte delle macchine abbandonate e dei ponti stradali.

Sostieni le nostre iniziative con almeno 1 € - Inserisci l'importo » €



Mercoledì, 17 Febbraio 2010 - Serena Grassia


Per inserire un commento, devi essere registrato. Registrati oppure inserisci username e password in alto.