A stranieri test di lingua italiana per aprire negozi
La proposta della Lega - La proposta di legge presentata dalla Lega a firma della deputata Comaroli, nasce proprio per tutelare la salute dei consumatori e assicurare un livello minimo di condizioni e accessibilita' ai beni. La proposta introdurrebbe l'obbligo dell'esame di base di lingua italiana per i cittadini extracomunitari che vogliono aprire un’attività commerciale in Italia, prevedendo anche l'installazione delle insegne esterne all’esercizio stesso sia condizionato all’uso di una delle lingue ufficiali dei Paesi appartenenti all’Unione europea ovvero al dialetto locale.
Per la Comaroli si tratta in sostanza - di proposte concrete e non discriminatorie; la conoscenza essenziale della lingua italiana rappresenta poi uno strumento di garanzia per i consumatori, che possono ricevere così tutte le necessarie informazioni sui beni e servizi acquistati. Il gestore di un negozio deve essere capace di leggere e capire l’italiano per poter applicare, ad esempio, le norme igienico-sanitarie di base oppure per poter prestare una minima assistenza ai propri clienti, esigenza, questa è ancora più sentita laddove gli esercizi commerciali somministrino al pubblico alimenti e bevande. In questo settore, infatti, la corretta conoscenza dell’italiano si rende ancora più necessaria anche per tutelare quei consumatori che, soffrendo di particolari patologie, potrebbero inconsapevolmente consumare prodotti.
Giovedì, 29 Luglio 2010 - ansa