Lo ha reso noto la CGIL - Il responsabile dell'ufficio immigrazione della Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL), Pietro Soldini, riporta i numeri diffusi da ‘Il Sole 24 Ore ’ sulla regolarizzazione di colf e badanti ad un anno dall’avvio. Delle 300mila domande di regolarizzazione giunte vi sono ancora 130mila (pari al 41%) , che ancora aspettano una risposta che forse non arriverà mai. Circa 20mila sono le domande respinte, tra queste circa i due terzi riguardano la recidività dell’espulsione e quindi il reato di clandestinità previsto dalla legge n. 94 del luglio 2009. Questi casi, sottolinea il dirigente sindacale, ‘rappresentano una vera e propria truffa dello Stato ai danni del cittadino perché i patronati, prima che partisse la regolarizzazione, avevano posto al Ministero dell’Interno un quesito specifico per sapere se gli immigrati che si trovavano in quella situazione rientravano nella regolarizzazione oppure no ed il Ministero aveva risposto affermativamente. Quindi - aggiunge Soldini - avevano presentato le domande ed i datori di lavoro hanno pagato anche i 500 euro di contributi forfettari a fondo perduto. Successivamente il capo della Polizia ha emanato una circolare che escludeva questi casi della regolarizzazione, contro questa circolare si sono espressi già diversi TAR (Toscana – Piemonte), ma nonostante questo si continua ad escluderli ‘.
La CGIL denunciò a suo tempo ‘i mille problemi e contraddizioni procedurali e burocratiche, l’ingolfamento degli sportelli Unici per l’immigrazione, ancora alle prese con i decreti flussi del 2007 e del 2008, perché la Finanziaria ha tagliato 1300 operatori: 650 interinali che sono stati mandati a casa già dal 31 luglio scorso e 650 operatori a tempo determinato il cui contratto scadrà a dicembre prossimo, ma i ministri Maroni e Sacconi fecero spallucce ed assicurarono che in 12 mesi la regolarizzazione si sarebbe conclusa ‘.

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Lunedì, 13 Settembre 2010 - cgil.it