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Cassazione, niente giudizi sommari per chi è extracomunitario

Ribaltate le precedenti sentenze che vedevano imputato un cittadino extracomunitario incensurato - E’ stata benevola con lui solo la Corte di Cassazione che con la sentenza n. 31398/2010 della quarta sezione penale ha accolto il ricorso di un giovane cittadino extracomunitario che nel 2006 aveva tentato di rubare un’auto e pur essendo incensurato era stato condannato a 1 anno di reclusione prima dal Tribunale di La Spezia, nel febbraio 2006 e dalla Corte d’appello di Genova due anni dopo. Una sentenza insomma, che ha voluto chiarire come non bisogna infierire sugli extracomunitari, a cui era stata data l’etichetta di “cittadino privo di validi referenti sul territorio nazionale ed in particolare di stabile attivita’ lavorativa” il che portava a ritenere “non presumibile che l’imputato si astenga dal commettere altri reati”.

In causa è stata chiamata anche l’azienda dove lavora il ragazzo che ha espresso "giudizi di conoscenza dell'imputato e di apprezzamento della sua attivita' lavorativa". La sentenza della Cassazione ha dunque ripreso i giudici che lo avevano precedentemente condannato, perchè “ha fondato il suo giudizio negativo, nonostante la incensuratezza dell’imputato, sul pericolo di recidiva riconnesso al fatto che egli non aveva validi referenti sul territorio e una stabile attivita’ lavorativa”.

Un enorme passo avanti sulle sentenze che hanno giudizi sommari e alle sentenze che adottano la linea dura solo contro chi è extracomunitario, sperando naturalmente che non sia un caso isolato.

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Venerdì, 24 Settembre 2010 - a.p.


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