Evitare però ogni riferimento alla religione islamica - E' stato fornito ieri il parere dal Governo alla commissione Affari costituzionali della Camera sul divieto dell'uso del burqa e del niqab in Italia che sta esaminando le proposte di legge in materia. E' possibile un'introduzione di questo divieto purchè non ci sia alcun riferimento alla religione islamica, così come già suggerito dal Comitato per l'Islam italiano istituito presso il Viminale. Il sottosegretario del Ministero dell'Interno Alfredo Mantovano ha spiegato che “il burqa non ha non ha un'origine coranica. Indumenti simili sono stati usati in diverse zone in epoca romana, bizantina, persiana. Portarli non é dunque un obbligo religioso”.

C'è però un altro aspetto che sta a cuore di molti, soprattutto all'attuale Governo, che è quella secondo cui persone travisate in modo da non essere riconoscibili non possono essere identificate dalle forze dell'ordine e pertanto fuori legge. Infatti è necessario essere riconoscibili per poter meglio affrontare il problema del terrorismo.

L'indicazione dunque è quella di appoggiare queste nuove proposte di legge sul divieto del burqa e niqab, senza però menzionare la religione islamica, raccomandando quindi di "omettere dai testi di legge ogni riferimento alla religione o all'islam, limitandosi alla formulazione secondo cui nel divieto devono intendersi ricompresi 'gli indumenti denominati burqa e niqab', prescindendo dalle motivazioni che spingono le persone ad indossarli".

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Giovedì, 7 Ottobre 2010 - a.p.