Il Ministro dell'Interno Roberto Maroni ha riferito in commissione UE - Si torna a parlare della circolare UE che permette la libera circolazione dei cittadini della Romania e Bulgaria nell'area Schengen. L'accordo, che fu firmato nel 1985, intendeva eliminare progressivamente i controlli alle frontiere comuni e introdurre un regime di libera circolazione per i cittadini degli Stati firmatari, degli altri Stati membri della Comunità o di paesi terzi, nonché l'integrazione delle banche dati delle forze di polizia (il Sistema di informazione Schengen, detto anche SIS). Il muso duro arriva da Roberto Maroni, Ministero dell'Interno che è intervenuto ieri nell’audizione al Comitato parlamentare UE, esprimendo pesante apprensione nei confronti di Romania e Bulgaria per le possibili ripercussioni sui flussi migratori che già da tempo arrivano in Italia e in altri Paesi europei, con particolare attenzione per le popolazioni nomadi.

La linea che vuole seguire Maroni è quella di una modifica radicale di quella circolare che permetterebbe così “da una parte maggiori controlli sul proprio territorio, e dall’altra adottare idonee misure di integrazione ed inclusione sociale di quelle fasce più sensibili anche con l’ausilio dei fondi comunitari finalizzati a questo scopo”.

Il Ministro dell'Interno ha poi affermato di voler riproporre alla Commissione Europea “la richiesta di autorizzazione ad inserire nell’ordinamento italiano il provvedimento di espulsione”, sottolineando anche della “necessità di rivedere il quadro normativo europeo per adattarlo alle nuove situazioni che si svilupperanno nei prossimi anni”.

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Giovedì, 14 Ottobre 2010 - a.p.