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Direttiva rimpatri, presto una nuova legge

Lo ha reso noto Alfredo Mantovano, sottosegretario agli Interni - Dopo le indicazioni legate alla direttiva dell'Unione europea 115/2008 CE del 16 dicembre 2008, entrata in vigore il 24 dicembre 2010, nelle procure sono emersi diversi contrasti di posizioni, non hanno una interpretazione unanime e alcune decidono di disapplicare una legge dello Stato sull'immigrazione, quindi, non facendo arrestare gli immigrati irregolari destinatari dell'ordine di allontanamento. La violazione di questa norma, è sanzionata con l'arresto e lo straniero può essere condannato con una pena che varia tra uno e cinque anni (art. 14 d,lgs 286/98 c.d. Bossi-Fini).
Invece la citata Direttiva 115 del 2008, introduce un meccanismo espulsivo "ad intensità graduale crescente", stabilendo certo critrerio, che sia privilegiata la partenza volontaria dello straniero rispetto al suo rimpatrio coatto e la libertà personale può essergli privata solo al fine di garantire il suo effettivo allontanamento al massimo per 18 mesi in centri di identificazione e di espulsione (Cie) e non in strutture carcerarie.

In questa confusione generale sul piano interprativo, il Governo sta correndo ai ripari, entro fine mese il ministro Maroni porterà al vaglio del Consiglio dei ministri un provvedimento urgente (decreto legge), per dare la corretta applicazione per le norme contenute nella direttiva europea.

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Sabato, 5 Febbraio 2011 - a.p.


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