'L'Onu deve interrompere gli interventi esterni nella regione di Bengasi' - La rivolta in Libia ci riguarda davvero da vicino. Dopo i messaggi poco rassicuranti del leader Muammar Gheddafi ad un settimanale francese, il problema dell'immigrazione sembrerà una ferita aperta, quasi insanabile secondo le sue parole. "Migliaia di persone invaderanno l'Europa e nessuno riuscirà a fermarle". E' risaputo che la maggiorparte delle imbarcazioni clandestine partono dalla Libia. Adesso il trattato con l'Italia ha fatto si che ci fosse un minimo di controllo, ma adesso?

Adesso avremo anche il problema di Al Qaida, che si stabilizzerà lì dove una volta c'era il "governo" del colonnello Gheddafi, dittatore libico in ottimi rapporti economici con i paesi europei, specialmente l'Italia e la Francia. Quest'ultima, che ha moltissimi interessi economici nel nord Africa, potrebbe anche inviare una commissione di inchiesta per ciò che riguarda gli affari interni del Paese.

Ed intanto si continua a combattare a Ben Jawad, mentre i ribelli smentiscono la riconquista di Tobruk e Ras Lanuf da parte delle forze governative.

Insomma una vera catastrofe quella presentata dal generale Gheddafi che adesso si trova davvero in difficoltà. E alla domanda se ci fossero davvero 6mila morti sorride, rispondendo: "Le porto un esempio. C'è un villaggio abitato da meno di mille persone, compreso il segretario del comitato popolare. E' stato detto che lui era in fuga verso l'estero. Invece, era qui, con me, sotto la mia tenda! E' stato detto che c'erano stati 3.000 morti in questo villaggio che ne conta 1.000, e resta un luogo tranquillo, dove la gente non guarda nemmeno la tv".

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Lunedì, 7 Marzo 2011 - a.p.