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Protezione sussidiaria per chi fugge dalle guerre del proprio paese

La Suprema Corte concede un permesso di soggiorno triennale ad un cittadino del Burkina Faso - La Commissione Territoriale di Roma, competente per la domanda di protezione internazionale di un cittadino del Burkina Faso aveva rigettato la domanda. Quindi si è rivolto alla Cassazione che gli ha dato ragione e per lui è arrivato il conoscimento della protezione sussidiaria, che gli ha consentito di ottenere un permesso di soggiorno per tre anni.

Il giovane è fuggito da un conflitto interno nel suo villaggio che ha avuto conseguenze per la sua famiglia che riguardava la successione del capotribù. Il fratello è scappato in un'altra città per paura di essere ucciso e non si è rivolto alla polizia perchè temeva dei maltrattamenti e torture, visto che non c'è un governo stabile.

La Suprema Corte dunque nella sentenza 6879, sottolinea che le nuove norme del 2007, che hanno unificato la procedura per ricevere la protezione umanitaria, prevedono anche "una nuova misura", quella della "protezione sussidiaria" che deve essere accordata quando un profugo civile rischia la vita a causa della "violenza indiscriminata in situazioni di conflitto armato interno o internazionale". Questa specifica forma di protezione si applica, ad esempio, quando si prevede che l'ondata di violenza che ha coinvolto il Paese dal quale si fugge abbia fine nel breve periodo e consente di ottenere oltre al permesso triennale di soggiorno anche "un complesso quadro di diritti e facoltà", tra i quali l'accesso al lavoro, allo studio e alle prestazioni sanitarie.

Vedi la sentenza n. 6879 della Corte di Cassazione del 24 marzo 2011

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Martedì, 29 Marzo 2011 - a.p.


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