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Reato di immigrazione clandestina, deciderà la Corte Europea

Scontro di norme sul reato di clandestinità - Adesso si sono aperti scenari che nemmeno si sospettavano in altri tempi. Dall'entrata in vigore del reato di clandestinità, tantissimi cittadini extracomunitari che si sono trattenuti sul territorio nazionale dopo aver ricevuto un decreto d'espulsione, sono stati arrestati. Tutto parte dal ricorso di un cittadino dell'Algeria, condannato dal Tribunale di Trento ad un anno di reclusione per il reato di clandestinità per aver violato l'ordine di espulsione impartito dal questore di Udine ex art. 14 comma 5-ter del D.Lgs 286/98. Il ricorso sulla sentenza è stata poi proposto alla Corte d'Appello di Trento che a sua volta ha rinviato alla Corte di giustizia europea per la decisione in merito alla direttiva 2008/115/CE, la cosiddetta "direttiva rimpatri", entrata in vigore in Italia il 24 dicembre 2010.

Nel caso in cui dovessero giudicare illegittima la norma, decadrebbe il reato di clandestinità e tutto quello che ha sostenuto la Bossi-Fini.

Cosa prevede la direttiva rimpatri 2008/115/CE?

- sanziona penalmente la violazione di un passaggio intermedio della procedura amministrativa di rimpatrio, prima che essa sia completata con il ricorso al massimo rigore coercitivo ancora possibile amministrativamente;

- punisce con la reclusione sino a quattro anni la mera mancata cooperazione dell'interessato alla procedura di espulsione, ed in particolare l'ipotesi di inosservanza al primo ordine di allontanamento emanato dall'autorità amministrativa.

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Venerdì, 1 Aprile 2011 - a.p.


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