Richiesti aiuti concreti agli altri Stati membri - La nostra storia ci impone la solidarierà e l'accoglienza di persone che scappano dal proprio paese per rifugiarsi nel nostro. Scappano da guerre, persecuzioni personali e di massa. Noi possiamo accoglierli, ma nella sua seconda visita a Lampedusa il premier Silvio Berlusconi si rivolve all'UE con toni poco amichevoli: "Quello dell'immigrazione deve essere un problema europeo. Dobbiamo esigere che l'Europa condivida con noi l'accoglienza e lunedì avremo una risposta, cui l'Europa non potrà sottrarsi. Il problema deve essere europeo e che l'Unione si sia impegnata a un intervento è già stato sancito nell'ultimo Consiglio europeo".

A queste parole fanno eco quelle di Roberto Maroni, Ministro dell'Interno che cercherà di coinvolgere gli altri paesi europei a ripartirsi l'onere di questa emergenza immigrazione, che non può riguardare solo l'Italia.

Anche il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano è d'accordo con loro, ricordando il rispetto delle regole di Schengen sulla libera circolazione dei cittadini all'interno della Ue, e l'intervento delle istituzioni europee per individuare una soluzione 'europea'.

Infine un messaggio di Cecilia Malmstrom, commissario europeo agli Affari interni che con una lettera comunica che il decreto del governo italiano sui permessi temporanei ai migranti in fuga dal Nordafrica non fa "automaticamente" scattare la libera circolazione nei Paesi europei dell'area Schengen. Un'attenzione particolare sarà data a questo argomento.

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Lunedì, 11 Aprile 2011 - a.p.