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Cittadinanza iure sanguinis, condannato il Consolato per tempi troppo lunghi

La donna aveva presentato la domanda nel 2009 e l'appuntamento era stato fissato nel 2015 - Il Tribunale Amministrativo del Lazio ha finalmente dato ragione ad una giovane cittadina brasiliana di origine italiana per aver chiesto, secondo le modalità richieste, la prenotazione on line del riconoscimento della documentazione, per la presentazione della domanda di cittadinanza iure sanguinis presso il Consolato d'Italia a San Paolo. Il sistema, però, aveva prenotato il suo appuntamento per il 2015, un tempo troppo lungo, e per questo la donna ha proposto ricorso, denunciandone l'illegittimità in quanto integrante un'ipotesi di silenzio inadempimento.

Nel ricorso presentato dalla donna, era stato anche richiesta "l'illegittimità del sistema di prenotazione online in quanto non consente all'utente di ottenere la legalizzazione dei certificati di stato civile in un termine ragionevole impedendo al contempo l’esercizio di un diritto soggettivo".

I giudici del Tar Lazio, hanno dichiarato inammissibile quest'ultima richiesta, ma hanno accolto favorevolmente il ricorso, intimando il Consolato Italiano a San Paolo a rispondere all'interessata entro 90 giorni, visto che, per i casi di riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis, la durata complessiva del procedimento non può superare i 240 giorni.

Vedi la sentenza n. 4826 del 20 maggio 2011 del Tribunale Amministrativo del Lazio


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Martedì, 14 Giugno 2011 - a.p.


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