Presentate già diverse proposte di riforma della concessione della cittadinanza - "Serve al più presto approvare una Legge che riconosca lo Ius soli per dare la cittadinanza italiana a chi in Italia è nato e ci vive e per restituire ai cittadini stranieri, che con il loro lavoro contribuiscono a sostenere la nostra fragile economia, pari dignità e diritti". A parlare è la senatrice del Terzo Polo Emanuela Baio.

"Sono in giacenza numerosi disegni di legge, tra cui il mio, che affrontano questo problema. La fotografia lampante di questa necessità ce la offre la scuola: gli studenti stranieri nati in Italia ma senza cittadinanza sono sempre di più, solo in questo anno scolastico il 42,1%; nelle scuole d'infanzia sono il 78,3%. Parliamo di bambini, giovani e ragazzi che sono nati e cresciuti in Italia, che conoscono, studiano e vivono sulla loro pelle la nostra cultura, la nostra lingua, i nostri usi e consumi. Sono persone che non ha più senso chiamare 'stranieri', sono di fatto cittadini italiani ai quali è nostro dovere garantire tutti i diritti che gli spettano".

Ricordiamoci che il duro lavoro dei cittadini stranieri ha offerto un contributo importante a sostegno della nostra economia. E' doveroso - conclude la senatrice - per uno Stato che si definisce civile riconoscere come cittadini italiani i figli dei cittadini stranieri nati e cresciuti in Italia (Ius soli). Altrimenti questi ragazzi dopo i 18 anni dove dovrebbero 'tornare', in un Paese d'origine che nemmeno conoscono e in cui verrebbero considerati 'stranieri'?".

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Mercoledì, 26 Ottobre 2011 - a.p.