Regolarizzazione, chiesti chiarimenti su molti punti ancora oscuri
Troppe le lacune del nuovo decreto, che di fatto permetterebbe solo a pochi di regolarizzarsi - Anche l'Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione (Asgi) ha espresso “indignazione” per la pubblicazione della moratoria compresa nell'art. 5 che potrebbe fare in modo di regolarizzare la posizione lavorativa di migliaia cittadini stranieri non in regola con il permesso di soggiorno.
Si ricorda infatti che la sola forma di ingresso per lavoro subordinato è l'incontro a distanza tra datore di lavoro e lavoratore straniero extracomunitario nei limiti delle quote di ingresso stabilite dal Governo. Secondo l'Asgi, questa condizione “favorirebbe l’ingresso e il soggiorno in Italia di migliaia di stranieri irregolari, per i quali poi vengono fatte norme di regolarizzazione”, e le condizioni oggettive “derivano da difetti strutturali delle norme vigenti e dalla cattiva volontà politica di tutti i Governi che dal 1998 hanno previsto quote di ingresso per lavoro non stagionale del tutto inadeguate alle esigenze di regolazione del fenomeno migratorio”.
Secondo il parere di molti, infatti, il Governo sta facendo leva sull'inasprimento delle pene per i datori di lavoro nel caso in cui vengano sorpresi ad avere alle proprie dipendenze stranieri che lavorano “in nero”, per poter sanare i propri conti. La prova è il pagamento forfettario di 1.000 euro per ogni straniero che si vuole regolarizzare.
Per l'Asgi, inoltre, questa regolarizzazione presenta diverse lacune che riguardano il testo del decreto che si chiede a gran voce di modificare: innanzitutto la facoltà anche per il lavoratore straniero (e non solo per il datore di lavoro) di presentare una dichiarazione di emersione del rapporto di lavoro irregolare, la possibilità di documentare la propria presenza in Italia anche senza documenti ufficiali, la possibilità di regolarizzare rapporti di lavoro a tempo parziale in tutti i settori e non solo nel lavoro domestico, l'eliminazione dell'automatismo relativo alla presenza di segnalazioni di inammissibilità nello spazio Schenghen per mere espulsioni amministrative e di condanne per i reati indicati dall’art. art. 380 c.p.p.
L'Asgi ha chiesto ufficialmente che il Governo emani in tempi rapidi un provvedimento legislativo che modifichi le criticità sopra indicate, così rendendo effettiva la regolarizzazione e consentendo una concreta attuazione del d.lgs. 109/2012.
La redazione di Immigrazione.biz appoggia in modo incondizionato l'opinione dell'Asgi.
Sabato, 4 Agosto 2012 - a.p.