Regolarizzazione lavoratori stranieri, un terzo delle domande sono rigettate
Per la Uil in Italia, il problema maggiore è dettato dalla difficoltà di dimostrare la permanenza degli stranieri prima del 2012 - 135mila sono state le domande presentate per ottenere la regolarizzazione dei lavoratori stranieri; fino ad adesso ne sono state esaminate solo 37mila, di cui 13.417 sono state rigettate. Questi dati non fanno presupporre ad un cambiamento nel nostro Paese per quanto riguarda la regolarizzazione degli stranieri, e non fanno che aggravare una situazione già molto compromessa. Attraverso la "finestra di emersione", tra il 15 settembre e il 15 ottobre scorsi, le imprese o le famiglie italiane, che avevano alle proprie dipendenze lavoratori immigrati in condizione d’irregolarità, potevano richiedere la regolarizzazione del dipendente, con la concessione a fine procedura, di un permesso di soggiorno per motivi lavorativi.
Il procedimento però ha incontrato notevoli difficoltà, che per la Uil si possono esplicare: nel dover pagare alti costi (1000 euro all’Inps, più le tasse, più sei mesi di contributi arretrati); la prova documentale di essere presenti in Italia fin da prima del 31 dicembre 2011; l’alto reddito da parte di chi faceva la richiesta; e non da ultimo la richiesta di espulsione dell’immigrato, nel caso in cui la procedura non avesse avuto esito positivo.
La Uil continua affermando che questi dati non sono per nulla positivi, inoltre si è ampiamente appurato, che il 90% delle domande rigettate sia dovuto al fatto che gli stranieri sono impossibiaiti ad esibire la prova documentale della loro permanenza in Italia prima dell’arrivo del 2011. I rigetti, cosa molto grave, non avvengono perché manca un posto di lavoro sicuro, o perché mancano i documenti regolari, ma soltanto perché esiste una norma restrittiva imposta nella procedura, che non fa altro che agevolare la burocrazia invece di accelerarne i tempi. Per non parlare poi, dichiara infine la Uil, degli alti costi che non fanno altro che rendere meno efficace l’emersione.
Lunedì, 22 Aprile 2013 - Alessia Rigoli