Immigrati; una risorsa per il paese


La cartina geografica deii flussi monetari degli extracomunitari

alice.it

Che gli immigrati siano una risorsa per il nostro paese, ce lo dicono tutti. Ma c'è un business particolare che riguarda appunto la gente di altri paesi che vive in Italia e mensilmente invia in patria una piccola somma per la famiglia, o i parenti. Il totale annuo nel 2006 di quelle che vengono chiamate "rimesse" è stato di 200 miliardi di euro nel mondo, e secondo l'Uic (Ufficio Italiano dei Cambi) di 4,35 miliardi di euro in Italia (inviati soprattutto da cinesi, romeni, marocchini e filippini). Senza contare che questa cifra tiene conto solo delle somme scambiate attraverso servizi certificati (banche, istituti) e non, quindi, dei passaggi informali (come quando è l'immigrato stesso a portare i soldi nel suo Paese, o li invia tramite conoscenti).

GEOGRAFIA DI UN BUSINESS - Guardando la cartina geografica di questi flussi monetari, si possono fare un paio di riflessioni interessanti. Da Roma e Milano partono il 38,4% dei soldi. La prima invia il 25% dei capitali, quasi un miliardo di euro, mentre Milano - che però conta la metà degli abitanti della Capitale - muove 600 milioni di euro (il 13,4% del totale) e conta una più alta incidenza di popolazione straniera residente (il 6,1% contro il 5,9% registrato a Roma). Ma ancora più interessante è la situazione di alcune regioni come Veneto e Piemonte, dove la popolazione immigrata ha un peso relativo nell'economia molto alto, e dove però le rimesse sono pochissime. Resta da capire se gli immigrati di queste regioni sono casualmente fra i più tirchi, o se - magari - sono semplicemente pagati meno. Molto, molto, molto meno.

IL BUSINESS IN ITALIA - Oltre a servire per fotografare il negativo della situazione otaliana, il fenomeno delle rimesse è anche protagonista di un apposito business, composto dai piccoli Phone Center e agenzie che stanno però soccombendo ai grandi operatori di settore, tra i quali Western Union e Money Gram. Per capire la portata dell'affare, bisogna fare qualche calcolo: la cifra annua inviata da ogni singolo immigrato, sempre secondo l'Uic, è di 1.870 euro (155 euro al mese in media). Facendo un esempio basato sui tassi applicati da Money Gram (Western Union non li rende noti, sul proprio sito), vediamo che se un cinese volesse mandare 155 euro al suo Paese spenderebbe di commessa 18 euro. L'ultimo dato disponibile sulla densità di popolazione cinese a Milano, parla di 10.919 residenti nella città lombarda: se solo metà di questi inviassero 155 euro al mese con Money Gram, questa guadagnerebbe circa 90mila euro al mese ovvero più di un milione di euro l'anno. E questo solo metà dei cinesi di Milano, 5000 persone. Pensate per tutti gli stranieri, residenti in Italia, che secondo l'ultima stima del 2005 erano più di due milioni.