Immigrazione - Commercio di uomini


Il fenomeno dall'immigrazione è gestito come peggio non si potrebbe ed ha effetti catastrofici.

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Tanto per cominciare ha innescato una guerra tra poveri che rischia di non finire mai. Questa guerra è incoraggiata quotidianamente da una serie di ingiustizie, sperequazioni e favoritismi che avvantaggiano gli stranieri sugli italiani, gli stranieri irregolari sui regolari, e infine, tra gli irregolari, quelli più pericolosi socialmente.

I costi economici, sociali, culturali dell'immigrazione sono altissimi a fronte di profitti per pochi.
L'immigrazione incide non poco anche sull'ordine pubblico e sulla sicurezza. Non esiste una politica credibile – né l'ipotesi di una politica credibile – sull'immigrazione.

I profeti del paradiso cosmopolita ripetono incessantemente un'interminabile serie di assurdità ideologico-moralistiche facendosi così agenti patogeni di una vera e propria epidemia.

Nella veste di censori morali criminalizzano la reazione normale della gente e pretendono anche manu militari che essa eviti di ribellarsi al non senso.

Se si continua così, con demonizzazioni e angelizzazioni alterne, non si farà che far marcire irrimediabilmente tutto, senza che alcuna misura intelligente venga mai presa nemmeno in considerazione.

L'IMMIGRAZIONE È UN BUSINESS
Ma qualcuno vuole prendere misure serie? Francamente vi è da dubitarne. E' vero infatti che l'immigrazione è l'effetto di un colonialismo culturale che tanto giova alle multinazionali e tanto danneggia i popoli. E' certo che un'ideologia perniciosa di cui sono imbevute le intellighenzie occidentali non fa che alimentare il meccanismo multinazionale. E' vero, tremendamente vero, che ci sono troppe associazioni che vivono dell'immigrazione, foraggiate da fondi europei, nazionali, locali, da tasse dirette e indirette. L'immigrazione è diventata un business per associazioni clericali e marxiste, prima tra tutte Migrantes della Caritas.

Di sicuro fino a quando saranno versati migliaia di miliardi di lire a chi si occupa di frizioni sociali dovute all'immigrazione costoro si adopereranno affinché l'immigrazione resti un fenomeno socialmente devastante anziché cercare di trovare soluzioni.

Quella che si è venuta a creare è una ricchissima, vergognosa e pericolosa forma di tangente; una porcheria che ha un peso notevole nella gestione migratoria. E tutte le misure previste non vanno minimamente a risanare le problematiche sull'immigrazione bensì a rimpinguare ulteriormente le casse degli sfruttatori dell'immigrazione; lo si scopre chiaramente con la legge Amato-Ferrero, l’accoppiata diabolica che mescola facilità d’ingresso per gli immigrati ed arruolamento, tramite una rapida cittadinanza italiana, nelle fila dei nuovi elettori-sudditi.

DOBBIAMO ARRENDERCI?
Non c'è via di uscita? Dobbiamo gettare miliardi per finanziare i profittatori e rassegnarci così a un futuro letteralmente invivibile? E dobbiamo, nel frattempo, essere costantemente ingiusti verso tutto e tutti? Dobbiamo continuare a confondere l'immigrazione (che è un fenomeno) con la figura emblematica dell'immigrato? Dobbiamo rassegnarci a un'impotenza imbecille chiusi a tenaglia tra affermazioni ideologiche e prive di proposte? Sembrerebbe che tutti, dall'estrema sinistra all'estrema destra con esternazioni irreali e sloganistiche siano d'accordo per fare in modo che nulla si muova e che tutto contribuisca allo sviluppo incontrastato dello status quo, così come pretende – giustamente per le sue finanze – il cardinal Bertone.

STOP AI PROFITTATORI DELL’IMMIGRAZIONE
Innanzitutto s'impone la chiusura totale dei rubinetti per le associazioni che incoraggiano il disagio migratorio. Quindi si può uscire dai vincoli di Schengen, ché non è un obbligo restarci invischiati, e regolarizzare così meglio i flussi. Si può fare; si può fare in concordia e in collaborazione internazionale, si può fare rispettando la nostra cultura, la nostra intelligenza, le nostre tradizioni, i popoli e gli individui delle altre nazioni.