L’immigrazione ed i messaggi di verità


Si cerca di ridurre drasticamente la clandestinità

cantorblog.net

L’IOM è una organizzazione intergovernativa che si occupa dei problemi legati all’immigrazione. LaStampa riporta nel titolo di un suo recente articolo che la Svizzera avrebbe investito dei soldi in una massiccia campagna contro-pubblicitaria, per mostrare agli abitanti di alcuni paesi africani che l’Europa non è in paradiso per immigrati. E’ vero che gli svizzeri sono stati i realizzatori del programma (e chi meglio di loro avrebbe potuto farlo), ma è altrettanto vero che la gestione della campagna ed i fondi vengono dall’IOM attraverso il patrocinio del vicepresidente Frattini, titolare del portafoglio per l’immigrazione. Fin qui per la cronaca.

E’ chiaro che lo scopo è di cercare di interrompere la catena infernale che lega la povertà al miraggio di una bella vita in un continente ricco e alla facile opera di sfruttamento dei traghettatori della morte. Non solo. Si cerca anche di ridurre drasticamente la clandestinità e la nascita, dilagante in tutta Europa, di una nuova categoria di cittadini: i baraccati.

Sempre sulla stampa, l’ottimo Massimo Gramellini plaude e già immagina l’agitazione di terzomondisti e buonisti del politically correct che grideranno allo spot razzista e xenofobo. Ci chiediamo: queste grida, scontate, a chi gioveranno? Ai baraccati? Evidentemente no. Lo spot descrive agli africani semplicemente la realtà, quella rifiutata da chi non va oltre i concetti di “accoglienza“, “equità“, “dialogo” e così via. Concetti con i quali è facile riempirsi la bocca ed evitare così di rimboccarsi le maniche, riflettendo con pragmatismo alla vera genesi del problema per poi trovare le giuste soluzioni.

Noi che viviamo in Svizzera apprezziamo ogni giorno di più il pragmatismo elvetico, una dote spesso estrema e sconfinante nel cinismo. Ma se la Svizzera sta diventando un paese refrattario all’immigraziona selvaggia, un motivo ci sarà. E’ necessario ricordare che circa un quinto degli svizzeri sono immigrati o figli di immigrati e quindi non si può certo dire che il paese abbia una tradizione xenofoba. Ma ricordiamo anche che la certezza del diritto, delle pene e una forte laicità dello stato hanno imposto e permesso agli immigrati di essere assimilati nel sistema. Il risultato è un paese sicuro, economicamente e finanziariamente sanissimo e con una macchina dello stato e dell’istruzione molto efficienti. Chissà se uno spot, svizzero, potrà influire sulle politiche immigratorie europee.