Matrimoni: falsità far credere che San Marino incentivi matrimoni tra stranieri
Lo ha dichiarato il Segreterio di Stato agli Interni, Valeria Ciavatta
Fonte: www.libertas.sm
Il nuovo tariffario per la celebrazione del matrimonio civile non incentiva affatto i matrimoni di stranieri. Anzi li ha resi più “costosi” e quindi è vero l’esatto contrario di quanto falsamente detto e scritto dai DDC.
Con il nuovo tariffario, demandato a decreto da una legge, è stata corposamente aumentata la tassa che gli stranieri devono pagare per celebrare il matrimonio a San Marino.
La tassa che gli stranieri non residenti dovevano pagare in precedenza per sposarsi a Palazzo Pubblico era di 300,00 euro. Con il decreto n. 179/2009 è stata elevata fino a 1.000,00 euro, a seconda del luogo e del giorno di celebrazione. All’epoca il Governo fu addirittura accusato da consiglieri di minoranza di voler far cassa con i “poveri stranieri che hanno diritto di sposarsi”!!!!!!
Inoltre, in tutti i Governi ci sono stati Segretari di Stato, alcuni dei quali oggi sono all’opposizione, che premevano per incrementare i matrimoni a San Marino con pacchetti completi di pernottamenti, pranzi, musicisti, fotografi, piante e fiori. E così pure oggi gli operatori del settore caldeggiano uno sviluppo del turismo in tal senso come avviene in altre realtà. Ciononostante, le tasse sono state aumentate e di fatto si sta attuando, per motivi pratici e burocratici, il contingentamento di questi matrimoni. Si potrebbe dire di elevare ulteriormente l’importo della tassa. Io sarei d’accordo, gli interpellanti però non lo chiedono ed anzi attribuiscono al tariffario colpe che non ha.
Non ha alcun fondamento neppure l’allarmismo creato ad arte circa i presunti problemi creati da questi matrimoni nei rapporti con l’Italia!
Quando in Italia entrò in vigore la legge sul cosiddetto “pacchetto sicurezza”, presi io stessa l’iniziativa con il Governo italiano per far presente che:
- i matrimoni fra stranieri, quando almeno uno dei nubendi è cittadino italiano, si celebrano per l’apposita convenzione bilaterale in base alla quale non possiamo rifiutare di celebrare i matrimoni quando la competente autorità italiana del luogo di residenza comunica le avvenute pubblicazioni;
- la stessa autorità, ricevuti gli atti, trascrive poi l’avvenuto matrimonio nei propri registri in quanto la legge italiana n. 94le vieta la “sola” celebrazione sul territorio italiano del matrimonio di nubendi stranieri senza regolare permesso di soggiorno, non le pubblicazioni e non la trascrizione;
- ciò vale per gli altri paesi con cui l’Italia abbia instaurato analoghi rapporti e regole.
Lo stesso argomento, insieme ad altri, è stato affrontato in un cordialissimo incontro da me promosso ed avvenuto a Roma con il Ministro Maroni lo scorso ottobre in occasione del quale ho messo a disposizione i nostri dati ed ho informato il Ministro del quadro normativo risultante dalle leggi italiana e sammarinese e dalla convenzione bilaterale, nonché dei gravosi oneri burocratici a carico dei nostri uffici.
Non abbiamo ricevuto contestazioni e neppure richieste, né prima né dopo l’incontro pur avendo dato la nostra disponibilità a valutare le esigenze del Governo italiano, per considerare le quali, siamo stati noi stessi a promuovere le iniziative dette.
Con ciò abbiamo dimostrato la nostra correttezza e la nostra sensibilità. D’altro canto, nei confronti della legge italiana nominata “pacchetto sicurezza” la posizione di San Marino è identica a quella di altri Paesi.
L’interpellanza di DDC-EPS è nel consueto stile DDC: dire qualunque bugia pur di incolpare il Governo di ogni presunta nefandezza e preferibilmente i Segretari di Alleanza Popolare. Si pensi: ben 4 consiglieri si sono “scomodati” a presentare una interpellanza così faziosa e dannosa per San Marino!!! Con tutti i problemi veri da affrontare…e naturalmente, nessuna proposta!
Segreteria di Stato per gli affari Interni e la Protezione Civile
Sposarsi a San Marino senza soggiorno in Italia