Immigrazione: Centro Astalli, rifugiati incontrano studenti


Integrazione e incontro vanno di pari passo

ansa

Ne è convinta la fondazione Centro Astalli che durante l'anno scolastico 2006/2007 ha coinvolto 12 mila studenti di 50 scuole secondarie superiori nel progetto "Finestre - Nei panni dei Rifugiati".

Scopo dell'iniziativa: diffondere tra gli studenti la cultura dell'accoglienza e del rispetto dei diritti umani attraverso la testimonianza diretta dei rifugiati. I risultati del progetto, promosso in collaborazione con l'alto commissariato dell'Onu per i rifugiati e la Pontificia Università Gregoriana, sono stati presentati oggi a Roma, in occasione della Giornata del rifugiato 2007, che il Centro Astalli celebra con lo slogan "Ritorniamo all'asilo - per un'educazione ai diritti umani capace di abbattere i pregiudizi".

Nell'ambito del progetto "Finestre" c'é stata anche una sezione dedicat< allo scambio di esperienze a livello di religioso: 1.600 alunni di 25 istituti hanno incontrato esponenti islamici, ebraici, buddisti e hanno visitato alcune moschee, in un percorso apposito, dedicato al dialogo interreligioso.

"Per favorire l'integrazione servono spazi di incontro concreti e virtuali, come ad esempio la letteratura dell'immigrazione - ha sottolineato lo scrittore-medico di origine togolese, Kossi Komla-Ebri, a margine della presentazione, a cui ha partecipato anche l'assessore alla Scuola della regione Lazio, Silvia Costa - "Gli immigrati non devono chiedersi solo quello che l'Italia può dare, ma anche quello che loro possono dare al Paese che li accoglie, entrando in questo modo a far parte della realtà sociale".

Sugli stessi temi è intervenuto anche don Vinicio Albanesi, presidente nazionale della Comunità Capodarco, ricordando quanto sia sbagliato "trasformare la questione dell'immigrazione in questione di sicurezza", perché si crea un corto circuito tra "il bisogno che l'Italia ha degli immigrati (basti pensare al milione di badanti) e il pericolo che vede in loro.