Soggiorni bimbi bielorussi: per l'Anfaa confusione con l'adozione


L'Anfaa ha scritto una lettera aperta ai mnistri Bindi, Ferrero e alla presidenza della Cai

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C'è il rischio che attraverso i soggiorni climatici si crei un canale parallelo di adozioni internazionali: è il monito che Anfaa - Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie - ha sollevato in questi giorni tramite una lettera aperta inviata ai ministri Bindi e Ferrero.

Il pericolo già denunciato tempo fa da AiBi a seguito del caso della bambina bielorussa Vika, e oggi secondo le due associazioni è più concreto con l'adozione del protocollo che integra e modifica il ''Protocollo di collaborazione tra il Ministero dell'Istruzione della Repubblica di Belarus e la Commissione per le Adozioni Internazionali", prevedendo (punto 1.9 bis) che le famiglie interessate ad adottare un minore, già ospitato durante i soggiorni di risanamento, possono presentare domanda attraverso gli enti autorizzati; in tal modo il suo nome verrà inserito nell'elenco dei minori adottabili con l'adozione internazionale.

In una lettera aperta al Ministro della Famiglia Rosy Bindi e al Ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero, al Sottosegretario alla Famiglia, Chiara Acciarini, al Sottosegretario della Solidarietà sociale Cristina De Luca, alla Presidente ed ai Componenti della CAI, l'associazione Anfaa esprime il proprio dissenso nei confronti del protocollo, che va ad alimentare una sovrapposizione con l'adozione internazionale. L'associazione infatti evidenzia che il Protocollo rischia di creare un'aspettativa di adozione nelle famiglie che accolgono i minori attraverso i soggiorni solidaristici, anche quando questi non erano stati dichiarati adottabili dalle autorità del loro paese di origine. La Convenzione dell'Aja – ratificata dall'Italia e dalla Bielorussia - impone che ogni procedura relativa all'adozione deve essere avviata successivamente alla dichiarazione di adottabilità del bambino e previa verifica dell'impossibilità di trovare per lui una famiglia adottiva nel suo Paese di origine. A ulteriore tutela del bambino, l'ordinamento italiano ha previsto la preventiva dichiarazione di idoneità della coppia all'adozione prima che sia avviato qualsiasi contatto in vista dell'adozione.

Come denuncia l'Anfaa “Il Protocollo (articolo 9 bis) è in contrasto con la Convenzione dell‘Aja e la legislazione italiana e ne legittima l'aggiramento. Oltretutto l'accordo non si limita solo ad una sanatoria nei confronti dei bambini bielorussi già ospitati dalle famiglie, che, in base al precedente Protocollo del dicembre 2005 già ne avevano chiesto l'adozione nominativa, ma viene esteso ai bambini che verranno in Italia nei prossimi soggiorni.”

Preoccupa non poco l'eventuale rischio di induzione all'abbandono: “Essere adottati significa diventare figli di persone dalle quali non si è stati procreati. Poiché si tratta di un obiettivo che deve essere perseguito nell'assoluto interesse dei minori, occorre che gli aspiranti genitori adottivi siano rigorosamente selezionati e accuratamente preparati” sottolinea Donata Nova Micucci, presidente di Anfaa. “Sono infatti diversi i problemi che si debbono affrontare nell'ospitare un bambino per periodi più o meno lunghi di vacanza rispetto a quelli che si presentano quando si diventa genitori a tutti gli effetti. E questo protocollo non consentirebbe di accertare la situazione materiale ma anche psicologica della famiglia perché inverte il processo, che, in questi casi, avviene a posteriori.

Per evitare a questi minori ulteriori traumi, l'Anfaa ha richiesto che i bambini senza famiglia siano esclusi dai viaggi solidaristici. Una posizione simile a quella di Amici dei Bambini, che è ricorsa al TAR del Lazio per richiedere l'annullamento delle Linee Guida del Comitato Minori che regolano i soggiorni solidaristici, nella parte in cui prevedono l'inclusione dei minori abbandonati in tali programmi di accoglienza temporanea. La prima udeinza è fissata per sabato 7 luglio.