Immigrazione: resoconto dell’incontro con il Sottosegretario, On. Marcella Lucidi


Il punto delle iniziative prese dal Governo in materia di semplificazione ed accelerazione delle procedure relative al rinnovo del permesso di soggiorno

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Come programmato nell’incontro dello scorso 17 luglio, si è tenuto giovedì 2 agosto un incontro tra i responsabili dei dipartimenti immigrazione di Cgil, Cisl e Uil ed il titolare del sottosegretariato all’immigrazione del Ministero dell’Interno On. Marcella Lucidi.

Obiettivo: fare il punto delle iniziative prese dal Governo in materia di semplificazione ed accelerazione delle procedure relative al rinnovo del permesso di soggiorno (protocollo Governo Poste italiane dello scorso 11 dicembre), alla correzione dei numerosi problemi sorti con l’uso dello strumento del portale informatico, e degli annosi ritardi nei tempi di consegna dei permessi. Altri problemi importanti erano gli aspetti di validità della ricevuta di richiesta del rinnovo per chi viaggi all’estero, l’onerosità dei costi del permesso di soggiorno elettronico, ed altri temi collegati.

Per il Governo, insieme al Sottosegretario, erano presenti vari prefetti. Per quanto riguarda Cgil, Cisl, Uil presenti i responsabili e coordinatori in materia di immigrazione (la Uil era rappresentata da Giuseppe Casucci, accompagnato da Angela Scalzo).

Primo tema toccato, quello dei costi eccessivi del rinnovo del permesso di soggiorno elettronico (€ 72,50), specie a fronte della numerosità delle famiglie dei migranti e soprattutto del cattivo servizio erogato agli immigrati per un prezzo così alto. Da questo punto di vista, il sottosegretario ha detto che il Ministero è impegnato su vari fronti al fine di un alleggerimento dei costi per le famiglie straniere: con il Poligrafico dello Stato, con le Poste e soprattutto con il Ministero di Economia e Finanze. Tra le ipotesi prospettate, l’inserimento dei figli con meno di 14 anni nel permesso dei padri (così da non spendere 72, 5 € a persona), possibili sgravi fiscali, maggiore impegno delle Poste fino a permesso completato, ecc.

Va comunque rivista, si è detto, la procedura per i permessi ai minori, in quanto questo potrebbe portare un risparmio notevole per le loro famiglie.

Secondo tema affrontato, quello della validità della ricevuta postale di richiesta del permesso, ai fini dei viaggi all’estero. Il Viminale ha richiesto alla Commissione Europea di riconoscere la validità di questo documento (insieme a passaporto e copia del permesso scaduto). La CE ha accettato e comunicato ufficialmente questo riconoscimento agli Stati membri. Gli stranieri in attesa di rinnovo di permesso di soggiorno che escono dall’Italia, dunque, potranno passare anche dagli Stati dell’Area Schengen, ma solo dagli aeroporti, mentre restano esclusi altri mezzi di trasporto (treni, nave, auto). E’ stato fatto notare come questo risolva il problema solo per un quinto degli immigrati.

Siamo stati anche informati che il Ministero degli Esteri ha fatto una comunicazione ufficiale, tramite le proprie sedi diplomatiche, ai Paesi d’origine dei flussi migratori, agli aeroporti di quei Paesi ed alle compagnie aeree, del riconoscimento della ricevuta, in modo che i migranti non abbiano da soffrire problemi in sede di rientro in Italia.

Terzo tema, quello del coordinamento delle competenze in materia di immigrazione tra i vari Ministeri (interno, solidarietà sociale, esteri, giustizia, salute, trasporti, ecc.,). Si è tenuto un incontro interministeriale ai fini di dare organicità alle varie competenze ed attività. Il tutto si dovrebbe tradurre in una circolare interministeriale che darà una serie di risposte sui vari problemi trattati tra sindacati e governo negli ultimi mesi.

Quarto tema: cambi nella procedura. E’ allo studio – ha detto Marcella Lucidi - la modifica della procedura in materia di rinnovi che dovrebbe portare nel prossimo futuro ad un superamento della convenzione con le Poste in direzione di un maggior decentramento delle funzioni di rinnovo dei permessi e dei servizi agli immigrati, ai comuni. A settembre il Ministero dovrebbe essere in grado di dare maggiori indicazioni in questo senso. Non è chiaro in questo senso come si continuerà ancora a valorizzare il grande apporto dato dai Patronati.

Quinto tema: quello annoso delle pratiche anomale. Il 18 luglio è stato fatto un incontro tra Viminale e 16 questure delle città maggiori italiane (che rappresentano circa il 56% della presenza immigrati in Italia). Delle 284.285 pratiche “anomale”, la maggior parte potrebbe essere recuperata, essendo esse anomalie correggibili (di campo e/o documentali). Poste e questure avviseranno gli immigrati (comunicazione via SMS) dei documenti e correttivi necessari allo sblocco delle pratiche, compresi quelli che non hanno incluso nel kit il bollettivo di pagamento. Verrà comunque stabilita una data limite oltre la quale – in assenza dei correttivi richiesti - la pratica verrà rifiutata.

Nel corso dell’incontro con le questure è riemerso il grande problema della scarsezza di personale e mezzi, di fronte ad una mole di lavoro crescente ed a tempi sempre più lunghi di gestione delle pratiche.

Sesto tema: quello della lotta al lavoro nero. E’ stato rilevato come il provvedimento in discussione in Parlamento sull’estensione dell’art.18 ai casi gravi di sfruttamento, pur importante, non è di per sè in grado di frenare l’estensione del lavoro irregolare. E’ stata preannunciata una circolare dell’Interno alle questure, che verranno invitate a maggiore attenzione ed intervento sulle situazioni di sfruttamento, violenza, ma anche lotta al lavoro nero.

Settimo tema: quello della statisticazione delle pratiche seguite dai patronati. Malgrado l’impegno del Viminale, il Welfare non ha ancora proceduto in questo senso. Anche i dati sulle pratiche distinte per patronati non sono ancora noti. Il Sottosegretario si è impegnato a riparlare con il Welfare per sbloccare la situazione.

Il quadro generale dato dal sottosegretario sulla situazione dei rinnovi, rimane comunque molto critico e con tendenza al peggioramento. Attualmente, su 882.000 istanze di rinnovo presentate dall’11 dicembre, solo 72.061 pratiche sono state completate (dati al 1° agosto). Purtroppo i tassi di presentazione solo di una media di 20 mila istanze alla settimana, contro una capacità di smaltimento attuale non superiore alle 7 mila pratiche settimanali. Di questo passo i tempi di consegna tenderanno ad allungarsi con il rischio di ricevere il rinnovo con validità già scaduta.

Abbiamo comunque chiesto al Viminale di verificare se – con i correttivi apportati al sistema negli ultimi due mesi – non ci sia un miglioramento misurabile nel trend di completamento delle pratiche. Una simulazione sul futuro ci permetterebbe di valutare se i tempi di consegna diminuiranno o meno.

Marcella Lucidi ha ribadito che il Viminale si muove in varie direzioni per rispondere a questa emergenza:

a) Sul piano del potenziamento delle risorse umane (più personale, più straordinari, uso degli interinali, più strumenti, ecc.);

b) Semplificazione delle procedure possibili con l’attuale legislazione;

c) Uso delle collaborazioni esterne (patronati, associazioni, ecc.);

d) Accelerazione del trasferimento delle competenze al terriroio.

Resta naturalmente l’urgenza dell’approvazione della riforma in materia di immigrazione, con l’allungamento nella durata dei permessi, unico meccanismo capace di dimezzare la pressione delle domande sull’attuale deficitario sistema amministrativo.

Cgil, Cisl e Uil hanno dato comunque un parere positivo sugli sforzi fatti ed i passi in avanti raggiunti dal gruppo di lavoro del Viminale, grazie anche all’importante apporto dei patronati. Resta la preoccupazione sul quadro generale. A settembre è prevista un’altra verifica congiunta tra le parti.

A cura del Dipartimento Politiche Migratorie della UIL