Laggiù c’è Lampedusa!”. Derubati e scaricati in mare ,in 59 rischiano la vita


Derubati, ingannati e abbandonati alla deriva su un gommone rotto e senza motore.

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Desta preoccupazione la terribile condizione in cui versano in queste ore 59 clandestini ,tra cui 15 donne e 7 bambini,a bordo di una imbarcazione che da due giorni galleggia senza meta in mezzo al Canale di Sicilia . Dopo essre partiti da un porto imprecisato del Nord Africa, i marinai della nave su cui viaggiavano avrebbero fatto loro credere di essere già arrivati in territorio italiano, nei pressi di Lampedusa, mentre invece si trovavano ancora all’interno delle acque libiche a 64 miglia di distanza dalla costa .

Per salvarli è intervenuta la Guardia Costiera britannica , avvertita da un etipope residente in Gran Bretagna. Grazie alla presenza di un telefono satellitare, le autorità inglesi sono riuscite a contattare una donna a bordo del gommone. Quest’ ultimo, sedcondo il suo racconto, sta imbarcando acqua e non avrebbe alcun motore con cui tentare di sottrarsi alle onde.

A Londra la Guardia Costiera ha dichiarato che “i 59 clandestini , senza cibo e senza bevande , hanno lasciato due giorni fa il Nord Africa e sono stati scaricati sul gommone adesso alla deriva, da una nave da carico, dopo aver essere stati costretti a consegnare all’equipaggio tutto il denaro in loro possesso”.

“È un episodio davvero terribile di traffico umano”, ha dichiarato Simon Rabett, un ufficiale della Guardia Costiera britannica. L’ allarme è stato lanciato a tutti i mercantili che navigano in quella zona. Una nave tunisina ha raccolto l’ S.O.S. e sta facendo rotta verso il gommone dei migranti.

E intanto il fronte dell’ immigrazione clandestina è ancora rovente sulle isole Pelagie, prima frontiera d’ Europa nel Mediterraneo. Oggi sono giunti altri 55 migranti sull’isola di Lampedusa, nel corso di due sbarchi complessivi. Un primo gommone è stato avvistato intorno alle 2 di stamane ad una distanza di 47 miglia sud dalla terraferma. Ad accorgersi della presenza del natante è stato l’ equipaggio del motopeschereccio “Regina”, che ha subito girato la segnalazione alle autorità competenti facendo così scattare l’ intervento in mare della nave Urania della Marina militare e di una motovedetta della Guardia di Finanza.

Poco dopo, alle ore 3.20, il motopesca “Stefano C.” segnalava la presenza di una seconda imbarcazione in legno giunta ormai ad una decina di miglia dalla costa, con dodici immigrati pronti a sbarcare. Immediato anche in questo caso l’ intervento di due motovedette della Guardia costiera che hanno recuperato i clandestini concludendo le operazioni poco dopo l’ alba, alle ore 5.30.