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Niente arresto per chi ha fatto domanda per colf e badanti

La Cassazione ha confermato la sospensione di qualunque procedimento penale, tra cui è compreso anche l'arresto - Il Tribunale di Milano aveva convalidato l'arresto in flagranza di reato di una donna che aveva fatto ingresso irregolarmente e continuava a permanere presso il nostro paese. Ma la donna, qualche tempo prima, insieme al proprio datore di lavoro, aveva fatto domanda di emersione dal lavoro irregolare, tramite l'ultima “sanatoria 2009”, in riferimento alla legge n. 102/09. La stessa si è dunque rivolta in Cassazione che con la sentenza n. 24814 del 1 luglio 2010 ha deciso di sospendere l'arresto, così come comandato dalla stessa legge n. 102/09 e successive circolari del Ministero dell'Interno, in cui è esplicitamente espresso che “la sospensione del procedimento penale previsto dalla speciale normativa fino alla definizione della procedura amministrativa di emersione dal lavoro irregolare per determinate categorie di lavoratori stranieri implica l'automatica sospensione del procedimento penale per determinati reati fino alla definizione della procedura”. “Tra gli atti penali soggetti alla sospensione – continua la Corte – deve essere sicuramente ricompresa anche la convalida dell'arresto”.

Bisognerà dunque, secondi i giudici della Cassazione, attendere la fine della procedura di emersione che sicuramente, nel caso andrà a buon fine, non potrà più essere arrestata. In caso contrario, le ultime circolari sulla regolarizzazione hanno stabilito che potrebbe essere ripresa la procedura penale nei suoi confronti.

Vedi la sentenza n. 24814 del 1 Luglio 2010 della Corte di Cassazione

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Lunedì, 12 Luglio 2010 - a.p.


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