Assistenza sociale, nessuna disparità di trattamento per gli stranieri
E' stata bocciata la legge della provincia di Bolzano sull'assistenza sociale - Con l'ultima sentenza della Corte Costituzionale, cade un altro veto che riguarda l'accesso da parte degli immigrati alle prestazioni sociali comunali. Si tratta di alcune disposizioni di legge della provincia autonoma di Bolzano che prevedevano dei vincoli per i cittadini extracomunitari.
Con la sentenza n. 2 del 18 gennaio 2013, infatti, è stato dichiarato illegittimo l'art. 6 della legge n. 12 del 28 ottobre 2012, in cui veniva espressamente indicato come componente della giunta provinciale per l'immigrazione anche un rappresentante della Questura. I giudici del Palazzo della Consulta hanno deciso di cestinarlo perchè essendo la Consulta un organo in grado di formulare proposte e di esprimere pareri anche sul fenomeno migratorio, sarrebbe stato palesemente in contrasto in materia di "ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali".
Un altro punto importante affrontato che non ha passato l'esame della Corte Costituzionale riguarda l'assistenza sociale per i cittadini stranieri con residenza sul territorio provinciale. Naturalmente non ci dovrebbe essere disparità di trattamento rispetto agli italiani. Ma non è così, perchè per il sostegno economico ai cittadini non appartenenti all'Unione europea, è stato posto il vincolo della residenza nella provincia di Bolzano di almeno cinque anni.
In questo caso, solo il requisito della residenza o della dimora stabile, secondo la sentenza della Corte Costituzionale costituisce "un criterio non irragionevole per l'attribuzione del beneficio" ma la stessa residenza protratta per un periodo minimo di tempo va in contrasto con i principi di uguaglianza perchè "introduce nel tessuto normativo elementi di distinzione arbitrari".
Vedi la sentenza n. 2 del 18 gennaio 2013 della Corte Costituzionale
Lunedì, 21 Gennaio 2013 - a.p.