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Spesa sanitaria, costo per immigrati è minore rispetto agli italiani

I consumatori più attivi di medicine sono le donne, sia straniere che italiane - Chi pensava che l'incidenza dell'integrazione degli immigrati in Italia potesse portare "frutti" negativi, stava sbagliando di grosso. Le ultime indagini di mercato hanno rimarcato che sono gli immigrati che hanno aperto maggiori attività imprenditoriali nel nostro Paese, mentre i nostri connazionali ne hanno chiuse mille al giorno; un altro dato importante a cui fare riferimento è la spesa sanitaria.

Soprattutto in alcune regioni italiane, considerate "ostiche" per gli immigrati, ci si deve domandare come mai il rapporto sulla prescrizione farmaceutica ha confermato che gli stranieri "costano" meno rispetto ai cittadini italiani. Ed infatti nonostante negli ultimi anni la popolazione stranieria sia quasi triplicata, arrivando nel 2011 a circa 4,5 milioni di cittadini regolarmente soggiornanti, la spesa farmaceutica a loro carico è diminuita ed in generale è di più bassa: la media per ogni cittadino straniero è di 72euro contro i 97euro dei nazionali.

Questo è un dato davvero significativo che mette in risalto come gli stranieri non siano un peso da sostenere per gli italiani, ma che evidentemente sono ormai parte attiva e soprattutto collaboratrice in termini di tasse e contributi, per la popolazione nazionale.

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Mercoledì, 6 Marzo 2013 - a.p.


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