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Immigrati, sempre più preoccupati per la crisi economica

Non soffrono più il razzismo, ma invece la crisi economica in se stessa - La crisi economica che sta colpendo tutta l'Europa, Italia compresa, preoccupa non solo chi nel nostro Paese è nato, ma anche chi proviene da altri Stati. Gli immigrati ad oggi non sono più destabilizzati per quelle che possono essere manifestazioni di razzismo, quello che preoccupa di più le persone è proprio la crisi e il suo evolversi in maniera drammatica. Infatti, più le condizioni peggiorano, più c'è il rischio di perdere il lavoro e l'assistenza sanitaria, tutte e due fondamentali per garantire un tenore di vita che sia dignitoso. I dati di una recente ricerca promossa dall'Università del Lussemburgo, fanno notare che gli immigrati sono meno felici del 7%, rispetto alla media della popolazione.

Naturalmente i fattori che determinano questo stato di insoddisfazione derivano dalla profonda incertezza, data dalla possibilità non molto remota di perdere il posto di lavoro e dalla bassa retribuzione che comporta una vita di privazioni e di disagi, nonché in ultimo l'assistenza sanitaria che è fondamentale per curare eventuali malattie. Ormai la xenofobia non fa più paura come prima, perché da questo punto di vista la società ha fatto dei passi in avanti, ed oggi le persone provenienti da altri Paesi, sono riuscite ad integrarsi quasi in maniera soddisfacente, o comunque la situazione rispetto al passato è nettamente migliorata.

Quello che fa percepire uno stato di benessere a chi ha trovato casa in Italia ad esempio, è sicuramente la giovane età che garantisce un migliore adattamento alle condizioni sociali e anche il tempo di permanenza nel Paese di arrivo. I meno contenti sono sempre secondo la ricerca, gli immigrati tra 41 e 60 anni, mentre quelli più felici, sono come abbiamo anticipato prima, i ragazzi e la loro fascia di età che va dai 22 ai 30 anni. I dati della ricerca sono stati presentati alla Conferenza Annuale della British Sociological Association a Londra.

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Martedì, 9 Aprile 2013 - Alessia Rigoli


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