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Regno Unito, politica restrittiva per gli immigrati

Il premier britannico Cameron, applicherà dal 2014, una severa politica inerente i sussidi pubblici per l’immigrazione - Il Regno Unito ha deliberato che dal 2014, ci sarà una politica che detterà dei confini molto limitati per tutte le persone appartenenti a paesi stranieri. Questo non vuol dire che la Nazione non apprezzerà le persone di stati differenti, ma soltanto che dovranno adeguarsi ad un regime di parità con il resto della popolazione, questo comporta pagare per il servizio sanitario nazionale, e la possibilità di usufruire di case popolari e di altri sussidi solo se si è lavorato nello Stato per almeno due anni.

Il premier David Cameron, fautore di questa nuova politica, afferma che gli immigrati sono una parte fondamentale per la Nazione perché contribuiscono alla ricchezza del Paese, quindi devono avere il massimo rispetto e l’aiuto necessario ad ambientarsi. Tuttavia, il fenomeno sempre più in crescita vista la crisi economica, deve essere controllato, l’intenzione è quella di non danneggiare l’economia adottando quest’atteggiamento ma semplicemente di favorirla dettando alcune regole di base.

Tra le misure previste ci saranno test più severi per gli immigrati che entreranno nel Paese e vorranno chiedere la residenza, per esempio ci saranno test linguistici più selettivi, colloqui face TO face con i funzionari britannici per valutare eventuali agevolazioni per i sussidi pubblici, nonché più controlli per contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina. Per loro, infatti, sarà molto difficile se non impossibile avere l’accesso alla patente di guida, ai conti bancari, al rilascio di carte di credito, e agli affittuari che trasgrediranno, favorendo il lavoro in nero, saranno notificate delle multe molto onerose.

Le persone che saranno espulse dal Paese, per qualsiasi motivo, potranno fare ricorso solo quando l’espulsione sarà effettiva, questo meccanismo permette secondo il premier, che gli immigrati giungano nel Regno Unito perché hanno una motivazione forte che li sostiene e che non sia la semplice ricerca del lavoro.

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Mercoledì, 10 Aprile 2013 - Alessia Rigoli


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