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Ue, nuova proposta di legge per studenti e ricercatori extracomunitari che vogliono lavorare in Europa

La Commissione Europea vuole facilitare l’ingresso e la residenza per le persone provenienti da altri paesi non europei - La Commissione Europea, sta studiando una nuova soluzione che possa garantire per gli studenti, i ricercatori e per tutti quelli che vogliono specializzarsi all’interno dei Paesi europei e che provengono da altri Stati, di poter usufruire di un periodo di studio che superi i tre mesi. La nuova normativa imporrà quindi alle nazioni, di accelerare i tempi per le richieste degli immigrati, fissati in un arco temporale che non vada oltre i 60 giorni. In questo modo sarà garantito un migliore accesso al mondo del lavoro durante la permanenza degli immigrati, e favorirà anche più mobilità sullo stesso suolo europeo.

L’Unione Europea, così come si legge in un comunicato stampa ufficiale, divulgato recentemente, ha bisogno di avere al suo interno delle "menti" anche provenienti da altri Paesi, perché contribuisce alla crescita economica della comunità, ma rende soprattutto l’Europa competitiva di fronte al resto del mondo. Le procedure burocratiche ad oggi però non favoriscono l’ingresso di queste nuove “menti”, il più delle volte gli studenti stranieri, sono costretti a seguire un iter troppo lungo e snervante anche solo per avere un semplice visto studentesco.

L’Irlanda ad esempio ha già attuato le procedure di ammissione per cittadini extracomunitari che si recano nel Paese non per scopi di studio, ma per scopi di ricerca, di formazione professionale, di scambi interculturali e che accettano di farlo non retribuiti.

Cecilia Malmstrom, commissario europeo per gli Affari Interni, sostiene che gli ostacoli all’apertura a nuovi talenti nell’Unione Europea, devono essere rimossi nel più breve tempo possibile, questo è indispensabile soprattutto in questo momento di crisi, per garantire la crescita economica. La proposta dovrà adesso essere vagliata dal Parlamento e dal Consiglio Europeo, con la speranza che possa entrare il vigore nel 2016.

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Giovedì, 11 Aprile 2013 - a.p.


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