Roma, maxi-truffa per diventare stranieri minorenni
Avrebbero pagato per arrivare in Italia e per farsi assistere dal Comune di Roma - A veder bene i loro volti non sembrava fossero maggiorenni, infatti in tutti i documenti d'identità avevano date di nascita alterate rispetto alla verità. Le foto erano ritoccate al computer, per sembrare più giovani ma dopo il primo rinvenimento del passaporto "originale" di uno di loro, il gioco è finito, e per la "banda della foto", sono scattate le manette.
Si tratta di due fratelli ristoratori e la moglie di uno di loro che avevano messo su, una vera e propria organizzazione dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. In pratica lo scopo era quello di fare entrare in Italia tramite le procedure dei flussi per lavoro domestico o stagionale, alcuni connazionali che poi si dichiaravano minorenni. Per ognuno di loro la banda pretendeva il pagamento di 10mila euro.
Ma non è finita. Non si limitavano solo alla ricerca dell'eventuale datore di lavoro o alla creazioni di documenti "ad hoc": all'arrivo in Italia, i clandestini venivano derubati del loro vero passaporto e segregati in casa. Dopo qualche giorno, venivano forniti di un nuovo passaporto ed invitati a recarsi presso gli sportelli della polizia locale di Roma per chiedere assistenza.
Secondo le prime investigazioni, l'operazione ha coinvolto quasi 28mila immigrati, tra cui anche cittadini nordafricani, per un raggiro totale a spese del Comune di Roma che ammonta a 20milioni di euro. Ad oggi sono ospitati oltre 800 minorenni nelle strutture della capitale e, in accordo con il Tribunale dei minori, i vigili urbani stanno verificando l'età di ognuno tramite i rilievi antropometrici.
Sabato, 13 Aprile 2013 - a.p.