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Sara Mahmoud, vittima di discriminazione per la ricerca di lavoro

Sara, è stata vittima di un episodio di discriminazione perché non ha voluto togliersi il velo per fare volantinaggio - Sara Mahmoud, 21 milanese e musulmana, ha cercato come tanti giovani della sua età un lavoro che fosse compatibile con i suoi orari di studio, ma siccome porta il velo, è stata scartata dalle selezioni, è per questo ha deciso di far valere la legge. In uno scambio di mail, fra lei e quello che sarebbe dovuto essere il suo datore di lavoro, si evince chiaramente che il motivo di esclusione non è dato da una mancanza di competenze o di capacità nell’esercitare l’attività di volantinaggio, ma proprio dal fatto che la ragazza indossa il velo e non è disposta a toglierlo. Ma l’inflessibilità del datore di lavoro, preoccupato per la reazione dei clienti, porta all’immediata esclusione di Sara dalle successive selezioni.
 
Sara, porta solo il velo che le copra i capelli, ma il suo viso è ben scoperto, è una ragazza che parla perfettamente arabo e italiano, con una spiccata inflessione milanese che testimonia la sua appartenenza a questo Stato. Un velo il suo, che non pregiudica la possibilità di frequentare luoghi pubblici o di fare un documento, quindi non è spiegabile, il perché debba essere una limitazione per trovare un lavoro che le dia la possibilità di pesare meno sulla famiglia. La ragazza però, figlia d’immigrati egiziani e studentessa di Beni Culturali si è ribellata a questa decisione, che per altro non è la prima volta che la vede coinvolta.

Infatti, venerdì scorso gli avvocati Alberto Guariso e Livio Neri, da anni attivisti antirazzisti hanno presentato un ricorso al tribunale civile di Lodi. Sara e i suoi legali chiederanno che venga fatto un accertamento per verificare se ci siano stati nei suoi confronti degli atti discriminatori. Anche la Corte Europea, ha sempre dichiarato che le limitazioni nel poter seguire la propria fede religiosa sono ammissibili, solo nel caso in cui ledano gli altri essere umani e non certo per inseguire un presunto gradimento della clientela.

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Mercoledì, 17 Aprile 2013 - a.p.


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