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Grecia, ondata violenta e xenofoba contro gli immigrati

Condanne da parte di tutto il mondo politico greco per i 30 immigrati feriti a colpi di arma da fuoco - La polizia greca ha già arrestato due dei presunti colpevoli, dell’attacco ingiustificato nei confronti di 30 lavoratori di origine bangladese. Il fatto di cronaca è avvenuto la settimana scorsa, quando gli impiegati presso un’azienda produttrice di fragole, hanno chiesto ai loro capisquadra le paghe arretrate di sei mesi e questi ultimi per tutta risposta hanno aperto il fuoco ferendo 30 dei 200 lavoratori, alcuni dei quali versano in condizioni critiche. Gli arretrati arrivano fino a 1000 euro, cifra che inizia a essere considerevole per persone che hanno difficoltà a vivere, soprattutto in uno Stato colpito dalla crisi, com’è la Grecia adesso.

Tutte le forze politiche greche, insieme alla polizia, si stanno impegnando affinché i responsabili di quest’attacco siano puniti in maniera esemplare e soprattutto rapida. Gli immigrati, lavorano quasi in condizione di schiavitù e un Paese civilizzato come la Grecia, non può permettere una simile situazione, questo è un atto criminale e razzista. Non è purtroppo la prima volta che a Nea Manolada, nel Peloponneso, avvengono episodi di questo tipo. L’anno scorso per esempio due greci erano stati arrestati per aver aggredito un trentenne egiziano, incastrandogli la testa nello sportello di un’auto e trascinandolo per circa un 1Km, in questo stato.
Siccome questi atti devono finire, la sezione greca della sezione umanitaria Doctors of the World, ha dichiarato che la sparatoria dovrebbe essere giudicata un evento di violenza razzista e xenofoba e come tale dovrebbe essere condannata con pene più severe rispetto al passato.

Il Ministro del Lavoro, a tal proposito ha aperto un’inchiesta per capire meglio le condizioni lavorative dell’industria di Manolada. Appare urgente a questo punto lanciare la campagna “Enough”, promossa sempre da Doctors of the World, che mira a sensibilizzare e a informare l’opinione pubblica sulle pericolose ripercussioni del razzismo, e sulla necessità di proteggere le vittime offrendo loro aiuto legale e medico.

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Mercoledì, 24 Aprile 2013 - Alessia Rigoli


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