Fenomeno migratorio benevolo, aumentano i salari grazie agli immigrati
Secondo una ricerca americana, gli immigrati non rubano il lavoro ma contribuiscono a migliorare l’economia - Oggi, in un momento così delicato per l’economia mondiale, ci si interroga sempre di più sull’effetto che gli immigrati hanno all’interno della nostra società. Una ricerca del Brookings Institute del 2010 termina la sua analisi affermando che al contrario di quella che è opinione comune, i salari aumentano e i prezzi diminuiscono proprio per effetto del fenomeno dell’immigrazione.
Il basso costo di manodopera soprattutto in certi settori coma la ristorazione e l’agricoltura rende possibile la domanda di lavoro per gli immigrati, perché quella tipologia di professione è molto richiesta sul mercato. Altro ambito da tenere in considerazione è l’effetto immigrazione sul welfare state; Bryan Caplan della George Mason University2, sostiene la teoria della non rivalità per cui un governo può servire più popolazione con meno o nessun costo aggiuntivo. Da ciò emerge che gli immigrati hanno il loro peso anche per quanto riguarda l’aspetto fiscale, anche se le loro fatture sono ben al di sotto della media. Partendo quindi dall’assunto che gli immigrati non rubano il lavoro e lo stato sociale, bisogna analizzare che influenza hanno sulla crescita economica.
Gli stranieri, soprattutto se colti, sono un ottimo input per portare più innovazione utilizzando nuova conoscenza ed esperienza nelle imprese locali. Anche gli immigrati meno istruiti però contribuiscono allo sviluppo dell’economia, perché sono più disposti a spostarsi da una regione all’altra per cercare un migliore occupazione. Inoltre svolgendo il più delle volte delle attività dipendenti hanno più tempo per essere maggiormente produttivi. Per fare un esempio pratico, se una famiglia molto istruita ha la possibilità di avere qualcuno che bada ai figli, riesce a trovare più tempo e a essere più efficiente sul posto di lavoro. Infine, una politica più liberale nei confronti dell’immigrazione sarebbe un bene per tutto il sistema economico mondiale.
Sabato, 27 Aprile 2013 - Alessia Rigoli