Germania e Lavoro, aumenta la richiesta di immigrati
Il ministro Bahr lancia un appello per la ricerca di badanti e infermieri stranieri - La Germania ha lanciato un appello per la ricerca d’infermieri qualificati e ostetricie di altissimo profilo. Il ministro della salute tedesca Daniel Bahr è molto preoccupato per la mancanza di professionalità nel settore sanitario tedesco. Gli stranieri qualificati in quest’ambito, probabilmente non servirebbero a risolvere completamente il problema ma comunque aiuterebbe a migliorare l’attuale situazione. Il ministro per venire incontro alle esigenze degli immigrati è disposto anche ad abolire l’esame di abilitazione professionale in Germania che è impostato soprattutto ad agevolare l’immissione nel mercato del lavoro di figure non tedesche, solo se non sono presenti persone all’altezza tra i cittadini teutonici. Questo blocco secondo il ministro starebbe causando un ammanco di 30.000 infermieri, a cui da qui al 2030 potrebbe aggiungersi anche mezzo milione di badanti se la situazione non dovesse migliorare.
Il settore sanitario nello Stato, è ancora molto valido, e riesce ad avere un’offerta di posti di lavoro molto elevata. In questo momento di crisi economica mondiale, è addirittura ancora più sicuro del settore automobilistico, che come tutti sanno, è il fiore all’occhiello della Germania. La ricerca naturalmente non mira ad acquisire personale in quantità ma in qualità. Il sistema sanitario tedesco, infatti, è sempre più incline a promuovere le eccellenze. Lo dimostra il provvedimento emesso recentemente dalla cancelleria tedesca che ha staccato un assegno notevole nei confronti delle cliniche del Paese, coadiuvata da un sistema di disincentivi volti a eliminare gli sprechi nel settore.
Un’altra proposta avanzata dal ministro è stata quella di tagliare alcune strutture generiche sul territorio per trasformarle in cliniche molto specializzate in grado di affrontare problematiche più specifiche. La situazione in Germania è unica, se si considera il resto dell’Eurozona, dove sicuramente la parola "emergenza" è applicata in altri ambiti ancora più preoccupanti.
Lunedì, 29 Aprile 2013 - Alessia Rigoli