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Italia, Lega e Ministro dell’Integrazione, scontro sui temi dell’immigrazione

La Lega insulta Cècile Kyenge, perché per Maroni la legge Bossi-Fini è intoccabile - Subito dopo la nomina del nuovo Ministro dell’Integrazione Cècile Kyenge, si è riacceso il dibattito su due temi molto caldi che riguardano il campo dell’immigrazione, è cioè: il reato di clandestinità e lo ius soli. La Lega a questo proposito non ha per nulla apprezzato l’idea del nuovo Ministro sia di introdurre lo ius soli sia di abolire il reato di clandestinità.

Quest’ultimo introdotto dal Governo Berlusconi nel 2009, continua a ricevere solo bocciature. L’ultima è quella della "Commissione Severino", che ha affermato che la norma che prevede il carcere per gli immigrati clandestini è "inefficace, simbolica e con notevoli effetti collaterali". Secondo gli esperti, infatti, la sanzione è sproporzionata e andrebbe sostituita solamente con l’espulsione amministrativa, e non in ultimo serve esclusivamente a sovraffollare le carceri che già sono in una situazione drammatica da questo punto di vista. La Lega però a questo proposito è pronta a dare battaglia anche ad Annamaria Cancellieri, nuovo Ministro della Giustizia. Maroni ha chiesto, infatti, ad Alfano, Ministro dell’Interno, di farsi garante dell’intoccabilità della legge Bossi-Fini.

L’altro argomento scottante è quello che riguarda la cittadinanza. Da mesi, infatti, si discute la possibilità di acquisire la cittadinanza italiana non basandosi esclusivamente sul criterio dello ius sanguinis (è italiano chi ha almeno un genitore italiano), ma su quello dello ius soli (è italiano chi nasce in Italia). Il fronte dei favorevoli al cambiamento aumenta sempre di più. Infatti, oltre al Pd e a SEL, negli ultimi tempi anche il Movimento 5 Stelle si è detto favorevole al passaggio.

Immigrazione e integrazione quindi sono temi molto scottanti che adesso potrebbero creare qualche problema al Governo Letta perché fanno emergere delle profonde contraddizioni interne in seno alla maggioranza che sostiene adesso il Governo stesso. Il rischio che si corre è che si eviti di affrontare degli argomenti invece molto urgenti e che coinvolgono migliaia di nuovi italiani che vogliono solo essere riconosciuti come appartenenti a questo Paese.

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Sabato, 4 Maggio 2013 - Alessia Rigoli


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