Immigrati, Welfare familiare in continua espansione in Italia
Nel Lazio il 26% degli immigrati lavora fino a 60 ore a settimana e il 53% assiste gli anziani - Secondo gli ultimi dati forniti dall’Inps, in Italia ci sono più di 750mila lavoratori stranieri che si occupano in forme diverse di assistenza; 132 mila sono solo nel Lazio. E’ stata effettuata a tal proposito un’indagine che ha coinvolto le regioni del Centro e del Nord, dove risultano la maggior parte di assistenti familiari. Lo studio ha mostrato che essendoci nel nostro Pese sempre più persone anziane da accudire, bisogna avere del personale che svolga queste mansioni e da questo punto di vista gli stranieri sono quelli che rappresentano un apporto fondamentale, contribuendo in maniera indicativa al nostro impianto sociale.
Gli immigrati che si avvicinano a questa professione arrivano soprattutto dalla Romania, Ucraina, Moldavia, Filippine, Ecuador e Sri Lanka. Il tipo di assistenza familiare che forniscono si rivolge principalmente agli anziani, ma un terzo è destinato alle famiglie con i figli. La maggior parte di loro lavora tra le 20 e le 40 ore settimanali, ma in alcuni casi si arriva anche alle 60. Il livello d’istruzione è medio alto, ma per quanto riguarda la formazione specifica, solo il 24%, sempre secondo lo studio, ha le competenze necessarie per svolgere questa mansione. Questo dato rappresenta un punto fortemente critico anche nell’interesse dello Stato, oltre che delle famiglie.
Una migliore qualità del welfare familiare aiuta sicuramente la vita della comunità ma permette di contenere anche i costi pubblici, sia per le cure sia per l’assistenza, soprattutto per quanto riguarda gli anziani. Se non ci fossero questi lavoratori, lo Stato dovrebbe investire infatti 45 miliardi per garantire un servizio di ugual livello.
A Roma, secondo Federcasalinghe la presenza d’italiane nei corsi di formazione in quest’ambito sono quasi triplicate negli ultimi due anni. Il profilo che si ricava dall’analisi è questo: tra i 35 e i 40 anni, grado d’istruzione più basso di quello delle straniere e tendenza al lavoro part time. L’avvicinarsi a questa professione che sembrava dimenticata, è dettata dal fatto che manca il lavoro e le famiglie non sanno come sopravvivere, anche tra gli italiani.
Lunedì, 6 Maggio 2013 - Alessia Rigoli