Italia, i minori stranieri sognano di diventare italiani
La burocrazia per ottenere la cittadinanza è sempre più una corsa ad ostacoli per la seconda generazione - Sono 590mila i bambini registrati come stranieri all’anagrafe in questi ultimi dieci anni. Tutti loro potranno chiedere la cittadinanza italiana solo quando raggiungeranno la maggiore età e se in possesso dei requisiti. Uno dei gap che più crea problemi in questo processo è rappresentato dal fatto che il minore deve dimostrare di risiedere in Italia ininterrottamente, e senza allontanamenti che superino i sei mesi. Al momento della richiesta ad esempio, devono ancora far parte della famiglia d’origine e non superare il diciannovesimo anno d’età, sennò tutto si complica ulteriormente.
Il 61,4% dei minori stranieri registrato è nato in Italia. I nati con entrambi i genitori stranieri rappresentano il 13,7% del totale delle nascite in Italia nell’anno. Questi dati parlano di una fetta veramente imponente per quanto riguarda la seconda generazione e non possono essere ignorati in quelle che saranno le future consultazioni in merito alle modifiche da effettuare per ottenere la cittadinanza italiana.
Quelli che non riescono a dimostrare quello che la legge chiede, torneranno a essere dei semplici immigrati. Non è concepibile per ragazzi che sono nati in Italia, hanno frequentato scuole italiane e nella maggior parte dei casi parlano perfettamente la nostra lingua e spesso anche il dialetto come e meglio dei loro amici.
Se lo ius soli fosse stato applicato nel 2011, nella sua forma più pura e semplice adesso ci sarebbero 80mila nuovi italiani. L’anno 2011 è preso come riferimento poiché i dati anagrafici più recenti disponibili risalgono proprio a quest’anno. I minori stranieri stanno diventando sempre più una risorsa importante per il nostro Paese, proprio perché rappresentano una fetta importante della popolazione e hanno diritto di non sentirsi sospesi tra l’essere italiani a tutti gli effetti e il rischio di non essere giuridicamente riconosciuti come tali, con la possibilità di cadere nell’illegale una volta diventati maggiorenni.
Giovedì, 9 Maggio 2013 - Alessia Rigoli