Valida la querela anche senza un'interprete iscritto all'albo
Lo ha confermato una sentenza della Cassazione che ha accolto il ricorso di un cittadino extracomunitario - La quinta sezione della Corte Suprema di Cassazione ha accolto il ricorso di un cittadino extracomunitario che per spiegare l'avvenuta aggressione nei suoi confronti ai Carabinieri si è fatta assistere dalla figlia perchè non conosce la lingua italiana. Il giudice di pace di Mantova infatti aveva dichiarato di non doversi procedere nei confronti dei soggetti accusati di lesioni personali, e pertanto la querela è risultata valida.
A stabilirlo nero su bianco è stata la sentenza n. 17967 del 19 aprile 2013 in cui viene espresso che in questi casi non c'è bisogno di un interprete iscritto all'albo per capire l'accaduto e per confermare la querela nei confronti dei due soggetti, ma può essere utilizzata anche altra persona in grado di raccogliere le dichiarazioni.
Questa sentenza ne richiama un'altra di ben 7 anni fa, la n. 370 del 23 novembre 2006, in cui viene ribadito che al di fuori della persona interessata, può fungere da interprete chiunque sia in grado di capire la lingua dello straniero e l'italiano e quindi sia in grado di fornire una traduzione che rispecchi la realtà, anche se non iscritta ad alcun albo.
Vedi la sentenza n. 17967 del 19 aprile 2013 della Corte di Cassazione
Venerdì, 10 Maggio 2013 - a.p.