Radicali Italiani, proposta di referendum per abrogare la legge Bossi-Fini
Dal punto dei vista dei Radicali Italiani, è ripresa nel nostro Paese la campagna media di stampo xenofobo e razzista nei confronti degli stranieri - Il partito dei Radicali Italiani, si è espresso in merito a quello che sta succedendo adesso in Italia dopo l’elezione del ministro dell’Integrazione Cécile Kyenge. L’elezione ha suscitato non poche polemiche che dal canto loro hanno rinnovato una sorta di paura da parte del popolo italiano nei confronti degli immigrati soprattutto di colore, fomentata anche dai media nazionali. Dal loro punto di vista il governo non riuscirà a fare molto, perché è ormai radicata l’idea che il fenomeno va combattuto con la proibizione e la galera. Ecco che allora all’orizzonte non s’intravede nessuna soluzione per i 500mila migranti che lavorano in nero e per i 24mila stranieri in carcere spesso perché manovalanza del mercato illegale dei falsi e degli stupefacenti.
Nell’attesa di una riforma costituzionale che approvi il principio dello ius soli, di cui tanto si sta parlando in questi giorni, sarebbe bene intanto prevedere una calendarizzazione in Parlamento per la proposta di legge d’iniziativa popolare per il riconoscimento della cittadinanza agli stranieri nati in Italia, sulla quale la campagna "L’Italia sono anch’io" ha raccolto 110mila firme.
Il Partito Radicale ha depositato tre referendum abrogativi nazionali: uno per cancellare il reato di clandestinità, uno riguardante la condizione penosa in cui operano i CIE e infine uno per eliminare quelle norme che precarizzano il lavoratore migrante e lo costringono ad accettare condizioni economiche e lavorative misere. Nonché è fondamentale abrogare la legge Bossi-Fini e il pacchetto sicurezza Maroni. La raccolta delle firme per i referendum, inizierà nel mese di giugno, in questo modo sarà possibile votarli nella primavera del 2014. Raccogliere 500mila firme non sarà facile, in un Paese come questo, dove gli ostacoli al referendum sono massimi, ecco perché occorre che tutte le forze politiche, sociali e i cittadini stessi si adoperino per affrontare in maniera più pregnante il tema dell’immigrazione.
Lunedì, 13 Maggio 2013 - Alessia Rigoli