Italia, in aumento i detenuti stranieri nelle carceri
Lo Studio della Fondazione Leone Moressa, mette in evidenza come l’aumento sia in linea con la crescita della popolazione italiana, della crisi economica e occupazionale - Nelle carceri italiane sono presenti 23.428 stranieri su 65.917 detenuti in totale. Il dato è stato a fondo analizzato dallo studio condotto dalla Fondazione Leone Moressa, secondo il quale, la sovrabbondanza di detenuti stranieri è dovuta alla legge che prevede il reato di clandestinità da una parte e alla caduta alle attività illegali dall’altra. Ad esempio lo spaccio è uno dei crimini che più colpisce la popolazione di giovani immigrati e non solo, proprio per l’attuale difficoltà di trovare un lavoro adeguato alle esigenze di vita.
Secondo i ricercatori l’aumento della popolazione carceraria straniera è strettamente collegata a quello della popolazione italiana. La cittadinanza più diffusa tra i detenuti è quella marocchina, seguita da quella rumena e da quella tunisina. Le prime dieci nazionalità rappresentate all’interno delle carceri italiane arrivano a coprire il 71,9% del totale dei detenuti non italiani. I reati più diffusi sono quelli della produzione e dello spaccio di stupefacenti, i reati contro il patrimonio e quelli contro le persone. Rispetto al totale dei detenuti, sono molti quelli che hanno commesso reati contro la legge sull’immigrazione, ma ci sono anche quelli arrestati per induzione alla prostituzione e quelli che hanno commesso reati contro la pubblica amministrazione. La regione con il maggior numero di stranieri è la Lombardia, seguono il Piemonte e la Toscana.
La presenza nelle carceri sembra sempre più avvalorare la tesi che segue indicativamente il trend demografico della popolazione straniera su suolo italiano. Tra il 2010 e il 2011, però i detenuti stranieri sono diminuiti del 31% rispetto agli anni passati, e sono diminuiti anche quelli italiani che arrivano a coprire una percentuale dello 0,7%.
Martedì, 21 Maggio 2013 - Alessia Rigoli