"Girls on the move", quando a migrare, sono le donne
Il Population Council ha compiuto uno studio sul fenomeno della migrazione di giovani ragazze - Le donne secondo gli ultimi dati reperibili, costituiscono il 49% degli oltre 214 milioni di migranti nel mondo. Se poi si parla di Paesi sviluppati, la percentuale tende a salire sempre di più. Il ministro della Sanità della Nigeria ha posto l’accento su quelle che possono essere le conseguenze di questo fenomeno. A questo proposito, sono state analizzate le difficoltà e le specificità attraverso studi condotti proprio in Senegal e in Nigeria.
Il Population Council ha deciso di soffermarsi sulla migrazione di ragazze adolescenti. I motivi trovati hanno spesso delle radici negative. Traffico sessuale, sfruttamento di manodopera, matrimoni forzati, sono solo alcune delle cause individuate. Fortunatamente, negli ultimi anni, il panorama è cambiato ed è in forte evoluzione. Infatti, adesso le giovani donne decidono di lasciare i propri paesi d’origine perché vogliono trovare un lavoro dignitoso, oppure studiare, e spesso ottengono anche il consenso dei genitori, cosa che prima era molto più difficoltosa.
Tutto questo ha fatto nascere “Girls on the move”, un report che analizza proprio questo fenomeno. Molteplici qui sono gli aspetti trattati: le motivazioni che spingono al cambiamento, i viaggi, i percorsi, le occupazioni delle giovani migranti; si analizzano i benefici senza però dimenticare anche i rischi ai quali s’incorre scegliendo una strada di questo tipo. Circa il 39% delle adolescenti tra i 10 e i 19 anni migra per motivi legati all’istruzione e circa il 27% per trovare un lavoro. Solo una percentuale più bassa lo fa per motivi matrimoniali. Ma fortunatamente adesso questi sono casi molto rari, e più che altro riguardano le zone rurali alle città.
Moltissime all’interno del report sono le testimonianze reali di ragazze che hanno deciso molto coraggiosamente di fare questa scelta.
Giovedì, 23 Maggio 2013 - Alessia Rigoli