Regolarizzazione, Usa pronta per la riforma
La riforma dell’immigrazione negli Stati Uniti ha superato il primo grande ostacolo dell’iter legislativo, con l’approvazione del testo da parte della Commissione Giustizia Senato di Washington - Questo voto è molto importante perché apre la strada all’esame del provvedimento in aula. Il Senato dovrebbe iniziare il dibattito proprio agli inizi di Giugno. La legge è fondamentale perché permette la regolarizzazione di 11,5 milioni di clandestini residenti negli Stati Uniti, che sono per la maggior parte messicani. Al termine di 13 anni, infatti, potranno chiedere la naturalizzazione. Obama, ha puntato molto su questa legge, durante la sua campagna elettorale per la rielezione alla Casa Bianca, ottenendo il 70% del voto proprio dalla comunità ispanica, che poi ha decretato la sconfitta del candidato Romney. Inoltre il Presidente ha affermato che la riforma è: "in gran parte in linea con i principi della riforma di buon senso che avevo proposto, e va incontro alla sfida di correggere il nostro sistema di immigrazione imperfetto".
Tre dei dieci senatori repubblicani presenti in commissione giustizia si sono uniti ai democratici nell’approvare il testo, versione emendata del progetto che era stato presentato ad aprile da otto dei senatori dei due partiti. Dopo il voto che dovrebbe appunto essere imminente, il testo dovrà passare al vaglio della Camera dei Rappresentanti, a maggioranza repubblicana, che discuterà la riforma per poi votarla entro l’estate 2013. Molta gioia si è diffusa tra gli attivisti, anche perché questa legge darà vita a un nuovo programma di visti per la manodopera straniera poco qualificata e permetterà l’ingresso di operai sempre più specializzati. Al tempo stesso il governo dovrà prendere seri provvedimenti per contrastare l’immigrazione illegale. La Commissione ha inoltre trovato un accordo per un aumento nel programma di visti per il settore dell’alta tecnologia, che nel paese ogni anno migliorano anche i livelli di occupazione della popolazione.
Giovedì, 23 Maggio 2013 - Alessia Rigoli