Calcio e razzismo, l’Uefa approva misure molto dure contro il fenomeno
Misure rilevanti contro il razzismo negli stadi in vigore dal 1 giugno 2013 - L’Uefa adotterà dal prossimo mese, nei nuovi regolamenti disciplinari, misure molto più dure contro i fenomeni di razzismo che ancora oggi, purtroppo, avvengono negli stadi. Secondo quanto è stato comunicato, i tifosi che si troveranno coinvolti in comportamenti razzisti rischieranno di provocare la chiusura parziale dello stadio alla prima offesa, e la chiusura totale alla seconda, oltre a un’ammenda di 50.000 euro. Tutto questo e molto altro ancora, è stato deciso durante una riunione svoltasi a Londra, in linea con la politica di tolleranza zero emersa attraverso la risoluzione adottata dal Consiglio Strategico per il calcio professionistico.
Misure ancora più forti sono state previste contro i giocatori e i dirigenti; una squalifica minima di dieci turni. L’Uefa, per evitare di dover prendere provvedimenti che inficerebbero il senso del gioco che dovrebbe caratterizzare questo sport, si augura che siano allontanati dagli stessi stadi le persone ritenute pericolose. Le misure diventerebbero in caso contrario inevitabili, perché la lotta contro il razzismo deve essere combattuta dentro e fuori il campo, adottando una strategia comune, che abbia come principio fondamentale la dignità e diritti dell’uomo.
Negli ultimi tempi, ci sono stati diversi episodi caratterizzati da manifestazioni di razzismo, che hanno portato a questa dolorosa decisione da parte del Comitato Esecutivo. Paradossalmente se tali avvenimenti dovessero persistere, utilizzando una metafora, ci sarebbe una retrocessione da parte del mondo del calcio alla "serie Z", per delle manifestazioni che in realtà non hanno alcun motivo di esistere, e che molte volte sono solo frutto di assurde paure contro chi è diverso da noi. Questo messaggio deve essere trasmesso nella coscienza degli sportivi e di tutte le persone che amano la libertà democratica e questo sport.
Lunedì, 27 Maggio 2013 - Alessia Rigoli