Immigrazione irregolare, oltre il 60% di stranieri è rimasto in Italia
Lunaria ha presentato lo studio “Costi Disumani. La spesa pubblica per il contrasto dell’immigrazione irregolare” - I paesi europei per cercare di contrastare il fenomeno dell’immigrazione irregolare adottano politiche non sempre efficaci. Il più delle volte cercano solamente di respingere, espellere e infine rimpatriare chi cerca un posto dove poter vivere più serenamente, rispetto al proprio paese d’origine.
Queste politiche, ad esempio, hanno un costo molto elevato nel nostro paese. Dal 2005 al 2012 sono stati stanziati, infatti, almeno un miliardo e seicento milioni di euro per finanziare le politiche di contrasto all’immigrazione irregolare. Una spesa pubblica elevatissima questa, e che non favorisce per nulla il rispetto dei diritti fondamentali dei migranti. In Italia sono ancora tantissimi gli stranieri privi di permesso di soggiorno e che sono sfruttati per il lavoro in nero, senza neanche la possibilità di poter regolarizzare la loro posizione.
Il Rapporto propone una ricognizione dei costi di queste politiche del rifiuto, per garantire un controllo più efficiente che riguardi i mari e le frontiere. Il rapporto riguarda anche i finanziamenti dei Cie e il loro ruolo e infine le politiche di cooperazione che devono essere adottate per contrastare l’immigrazione irregolare. Nella conclusione della ricerca si auspica soprattutto che i Cie siano chiusi quanto prima e che il Parlamento abolisca i bandi di concorso per affidare la gestione dei centri, e porti la permanenza massima a non più di 30 giorni contro gli attuali 18 mesi.
I dati e le informazioni raccolte nello studio, fanno luce su una situazione che non solo è urgente, ma è anche molto delicata, e meriterebbe tutta l’attenzione dell’opinione pubblica e delle autorità preposte a questo compito. Soprattutto sono i costi quelli che preoccupano di più, in un momento di crisi come questo in atto nel mondo. Costi che vanno a discapito di numerose vite umane.
Sabato, 1 Giugno 2013 - Alessia Rigoli