Impiegato furbetto del quartierino: i soldi dei permessi nelle sue tasche
Aveva raggirato gli immigrati per oltre 13mila euro - Possiamo proprio dire che l'impiegato protagonista della vicenda non era certamente un esempio di virtù o correttezza, lo Sportello Amico di Bergamo è stato vittima di un ammanco notevole scoperto nel corso del tempo. L'impiegato in questione con un meccanismo molto semplice era riuscito ad accumulare un discreto gruzzoletto che immancabilmente veniva sottratto all'ufficio postale nel quale lavorava.
Il meccanismo era semplice ma allo stesso tempo efficace, gli immigrati si recavano allo Sportello Amico per versare i trenta euro per le domande di rilascio o rinnovo, dietro regolare emissione di ricevuta fiscale la pratica seguiva regolarmente il suo iter. Peccato che i soldi non finissero allo sportello in questione, il zelante impiegato, uno degli ennesimi furbetti del quartierino, intascava il compenso sottraendolo allo sportello, in poco tempo aveva collezionato un discreto ammanco.
Pariamo di una cifra che si aggira all'incirca sui 14.000 euro, solo grazie a una direttrice attenta che verificando il periodo compreso tra marzo e settembre 2010, si è accorta che era presente un ammanco pari alla cifra indicata.
Parliamo di 30 euro moltiplicati per le circa 446 persone immigrate che durante quel periodo avevano regolare domanda, il periodo di ammanco stranamente coincideva con il periodo di lavoro svolto dal zelante impiegato. Le pratiche degli immigrati non hanno avuto alcun tipo di problema, infatti la richiesta andava avanti e veniva regolarmente evasa, i danni ovviamente erano alle casse dello Sportello Amico. La direttrice una volta capito l'ammontate dell'ammanco e resasi conto che coincideva con le ore di lavoro prestate dal signor G.M, lo ha convocato per avere un colloquio di chiarimento in merito al suo operato.
Una volta convocato e messo alle strette, di fronte all'evidenza ha confessato di essere il protagonista della vicenda, condannato è stato giudicato colpevole di peculato e oltre ad essere con effetto immediato licenziato ha dovuto restituire la somma. La somma sottratta è rientrata nelle casse dello Sportello Amico una parte tramite contanti, una parte tramite la liquidazione dell'uomo, un monito anche per tutti i furbetti del quartierino futuri.
Martedì, 4 Giugno 2013 - Alessandro Baldini