Immigrati, ok dalla Cassazione per l’assegno sociale
L'assegno sociale, può anche essere corrisposto all’immigrato che vive in un nucleo familiare titolare di reddito - Ancora buone notizie arrivano per gli immigrati che chiedono che vengano riconosciuti i loro diritti, e soprattutto che possano godere delle prestazioni assistenziali che l’Inps garantisce già ai cittadini italiani, e che invece con difficoltà e con lunghi processi burocratici riconosce ai cittadini stranieri.
L'assegno sociale deve essere garantito all’immigrato anche se vive in una famiglia titolare di reddito. Questo è quanto ha stabilito la Cassazione, che ha fatto presente che il reddito che deve essere esaminato, è quello soltanto della persona che in quel momento fa richiesta della prestazione, per evidenti problemi economici. Per questo, la sezione Lavoro ha bocciato il ricorso dell’Inps contro la decisione della Corte di Appello di Milano che aveva dato l’ok a favore di una cittadina straniera titolare di regolare carta di soggiorno per ricongiungimento familiare, poiché non c’era indicato reddito. Inutile in questo caso il ricorso dell’Inps, che argomentava la sua decisione, affermando che la cittadina immigrata viveva con il nucleo familiare del figlio, che avrebbe comunque potuto provvedere al suo sostentamento in maniera dignitosa, e che era appunto arrivata in Italia proprio per stare accanto alla sua famiglia.
La Corte di Cassazione, in merito, non ha voluto sentire ragioni, il ricorso dell’Inps è stato bocciato, perché viziato da considerazione "metagiuridiche". Ed inoltre una decisione non si può basare sul reddito scaturito dalla condizione familiare del richiedente, ma si deve basare su quella che è la condizione personale dell’eventuale titolare di prestazione; la donna in questo caso non aveva nessun tipo di entrata economica. E’ palese che non possa essere la famiglia del figlio a mantenere la madre, che non trae alcun beneficio dalla convivenza nella casa del figlio stesso.
Martedì, 4 Giugno 2013 - Alessia Rigoli