Nel 1807 il parlamento inglese abolì definitvamente la tratta degli schiavi che veniva messa in atto verso rotte atlantiche, difficile pensare che nella modernà società attuale si possa pensare che venga ancora praticata una prassi del genere - Eppure non è tanto lontano quel tempo, la nostra società attuale conosce forme di schiavitù moderna che riguardano persone attirate dal miraggio di una vita migliore, proprio per questo è bene ricordare alcune leggi italiane in tal senso. La legge italiana 228 approvata solo alcuni anni fa, per la precisione 10, parla proprio di questo vegognoso e odioso reato che è quello della tratta delle persone, la legge va a modificare alcuni articoli del codice penale.

La stessa Unione Europea solo due anni ha creato una direttiva che cerca di combattere in maniera puntuale e efficace la moderna tratta di essere umani, un tema quanto mai attuale che deve essere preso molto sul serio. Le fome di schiavitù moderna hanno preso altre strade, parlano di scafisti che sbarcano sulle coste italiane e immigrati illusi dal miraggio di una vita migliore, solitamente vengono poi portati verso le grandi città o le campagne.

Dopo aver pagato un prezzo per entrare nel nostro paese, ne pagheranno uno anche più grande per rimanerci, gli verranno sequestrati i documenti fasulli e sotto ricatto saranno costretti a lavorare. Una sorta di schiavitù moderna che non deve essere sottovalutata, proprio per sensibilizzare le persone sul problema, uno studio presentato dall'Università Milano Bicocca finanziato da European Research Council punta proprio a questo.

Lo studio durerà fino ad aprile 2018 e cercherà di toccare tutti i punti salienti di quelle che sono le forme moderne di schiavitù, un modo intelligente per analizzare e approfondire quelle che sono le schiavitù moderne. Un modo come un altro per capire ancora meglio il disagio di tutti quegli immigrati clandestini che attirati dal sogno di una vita migliore, rimangono incastrati in queste forme di sfruttamento senza riuscire ad uscirne.

Mercoledì, 5 Giugno 2013 - Alessandro Baldini