Immigrazione in Italia, la realtà è meno pericolosa di quanto possa sembrare
Mentre in Europa cresce la paura per gli attenti, in Italia si continua a discutere di ius soli - I terroristi improvvisati e indipendenti sono un fenomeno che sta iniziando a preoccupare l’Europa. Sono spesse volte giovani immigrati che vivono un forte disagio, in quanto non riescono a trovare una loro identità. Le motivazioni che li spingono a compiere azioni di violenza sono ancora oggetto di studio. Molto probabilmente è la rete il loro modo di trovare qualcosa in cui credere, e sulla base di questa agiscono, ricevendo anche una sorta di formazione online.
Per quanto riguarda l’Italia, sembra ancora al riparo da questi fenomeni, sebbene qui il numero d’immigrati sia molto elevato. La minaccia terroristica globale si è spostata dai paesi colonizzati a quelli colonizzatori. Per esempio Regno Unito e Francia, sono teatro frequente di episodi di questo tipo, sia perché si pretende di essere trattati allo stesso modo, arrivando nel paese con il regolare passaporto e parlando la stessa lingua madre; sia per l’attivismo militare dei relativi governi.
L’Italia, in questo momento, pur essendo un paese colpito dalla crisi non dispone di materie prime, ma ha la capacità di lavorarle, per farlo ha bisogno di manodopera, che il più delle volte è eseguita da operai stranieri; ecco perché paradossalmente in Italia il numero di lavoratori stranieri cresce. Infine gli immigrati non sempre hanno la volontà di rimanere nel nostro paese per tutta la vita, molte volte sperano di guadagnare abbastanza per poi ritornare nei loro paesi d’origine, ecco perché viene vista più come un’opportunità che come una scelta di vita definitiva. Nel migrante, non scatta necessariamente quel senso di appartenenza che poi esasperato pur dar vita ai fenomeni violenti. Quando questo succede, la colpa della propria condizione di disagio è data ai Governi, e questo è quello che poi porta al terrorismo.
Mercoledì, 5 Giugno 2013 - Alessia Rigoli