Immigrazione: vogliamo il permesso di soggiorno
Le procedure per il rilascio dei permessi di soggiorno devono essere riviste - Occorre combattere ogni forma di lavoro nero, in questi ultimi anni questo problema ha sempre di più coinvolto persone immigrate, spesso in condizioni di disagio e difficoltà di sono trovate immerse nel lavoro nero. Una sorta di piccola possibilità per rimanere nel nostro paese, un boomerang che di solito torna indietro, infatti la condizione di immigrato irregolare e clandestino e il lavoro nero ne fanno una persona fantasma. Senza diritti e senza tutele di solito finisce per rimanere invisibile ai più, ogni diritto gli viene negato e tutto diventa un obbligo, le normali norme che compongono il nostro diritto e che tutelano non gli appartengono. Ora bisogna parlare dell'altro aspetto che coinvolge tutte le persone che vogliono uscire dalla clandestinità e magari ottenere un regolare permesso di soggiorno, norme burocratiche tipicamente italiane rendono tutto più difficile.
L'Italia ha una tradizione storica che si chiama burocratese, una lingua parlata da molte persone che rende difficile ogni cosa che si vuole ottenere, il permesso di soggiorno è una di queste cose. Molto difficile dire se si possa effettivamente regolarizzare la posizione di tutti gli immigrati che risiedono nel nostro paese, dall'altra bisogna fare i conti con una popolazione straniera in regolare aumento che vuole ottenere diritti e dignità.
Arun a nome di tutti i presenti, nel presidio di immigrati per ottenere la sanatoria alla Prefettura in via Lupi di Toscana grida a gran voce la protesta, chiede che tutte le innumerevoli domande di regolarizzazione sia accolte. Brescia diventa il centro di un problema molto più grande, quello dei tanti immigrati onesti che vorrebbero vivere in Italia potendo fruire di tutti i diritti, la carta per avere tutto questo si chiama permesso di soggiorno. Le domande sono state in tutto 2592, per smaltire tutto questo lavoro in mancanza di una serie di funzionari aggiuntivi promessi e mai arrivati, occorrerà almeno un anno e mezzo, colpa anche di una serie di norme scritte in burocratese, tipico male italiano.
Venerdì, 7 Giugno 2013 - Alessandro Baldini