Cassazione, la permanenza senza permesso è reato
La norma sull'immigrazione clandestina non punisce una condizione personale e sociale ma punisce uno specifico comportamento che è quello dell'ingresso - Nell'applicazione delle leggi la cosa più importante è la corretta interpretazione di una norma che deve rispettare la Costituzione ma allo stesso tempo deve punire chi sbaglia per costituire un esempio. Spesso in Italia abbiamo assistito a casi in cui effettivamente l'interpretazione della norma veniva di fatto punita successivamente come incostituzionale, non è sempre facile capire qual'è la linea di demarcazione effettiva. Questo capita tutte le volte che una legge deve punire un comportamento penalmente o civilmente rilevante, allo stesso tempo però nel punire deve sempre tenere conto del fatto che l'individuo va rispettato.
Un principio della Costituzione Italiana sancisce che ogni individuo nei riguardi della legge ha eguali diritti e allo stesso tempo eguali doveri, l'individuo è una accezione generalista che in quanto tale riguarda l'umanità in genere. Da questo punto di vista proprio perchè l'individuo è identificato come il semplice cittadino che risiede stabilmente su suolo italiano e non come immigrato straniero che arriva da un paese diverso, bisogna essere intelligenti in questo.
Partendo dal presupposto che per applicare un principio così importante bisogna avere l'intelligenza di distinguere piani differenti, non ci dobbiamo stupire della sentenza che condanna una persona extracomunitaria a pagare una multa. La corte di Cassazione ha stabilito che la permanenza su suolo italiano in non presenza di un permesso di soggiorno ufficiale, deve essere punita secondo una cifra e una ammenda, parliamo di un ammontare pari a 5000 euro.
La sentenza 24877/2013 della Corte di Cassazione esplica proprio questo, il Giudice delle Leggi con sentenza n.250 del 2010 ha stabilito che la norma che di fatto risulta punitiva per quanto riguarda l'ingresso e la permanenza illegale su suolo italiano non costituisce di fatto una incompatibilità con la Costituzione. Infatti non si punisce o si criminalizza una persona in quanto straniera che si trova su suolo italiano contravvenendo alla Costituzione stessa, semplicemente si punisce un comportamento sbagliato che nulla ha a che vedere con la persona.
Vedi la sentenza n. 24877 del 6 giugno 2013 Corte di Cassazione
Venerdì, 14 Giugno 2013 - Alessandro Baldini